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Il Direttore l’AMP Regno di Nettuno risponde a Francesco Borrelli 

strada

Mi dispiace dover intervenire per confutare le affermazioni di chi, preso dal sacro fuoco dell’ignoranza vuole tramandare ad altri questa sua importante qualità.
Ritengo che la gestione di un’Area Marina protetta istituita dallo stato sia una faccenda terribilmente seria, e può darsi che il sottoscritto non sia il migliore dei direttori possibili, ma credo che prima di criticare la gestione si debba sapere “che cosa è, la gestione”. Inoltre tutti gli atti di un ente pubblico sono, per definizione pubblici, almeno, per quanto riguarda la nostra gestione, e se si ha un minimo di competenza non è difficile comprendere alcuni semplici concettidi amministrazione (ci sono riuscito persino io….)

Capitolo 1 – I compensi del Consiglio di Amministrazione del ConsorzioRegno di Nettuno. Come l’ex assessore Borrelli dovrebbe sapere, il finanziamento che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio edel Mare, di cui lui ha frequentato le stanze, attribuisce ad ogni Area Marina Protetta NON PUO’ ESSERE USATO PER PAGARE I COMPENSI DEGLI ORGANI DELCONSORZIO, tranne che per lo stipendio del Direttore, che non è un organo del Consorzio, ma dell’Area Marina Protetta. Allo stesso modo non possono essere usati i fondi chevengono da sanzioni od autorizzazioni, che devono essere destinati al funzionamento ed ai progetti di gestione ambientale. Quindi il Consiglio di Amministrazione deve ricevere i suoi compensi, se così deciso dall’Assemblea del Consorzio, dalle rimesse direttedelle Amministrazioni Comunali, che notoriamente, dal 2007 non hanno versatoneanche la quota costitutiva del fondo iniziale, pari a 15.000 euro per Comune.

Per questo motivo, sebbene l’Assemblea del consorzioabbia indicato, per l’anno 2008 (e solo per quello) l’ipotetica entità dei compensi del CdA, citata dall’ex assessore Borrelli, il CdA stesso non ha mai inserito quelle cifre in bilancio, che è l’unico atto chepotrebbe far gridare allo scandalo un ex assessore. Non essendo mai state inserite in bilancio il CdA non ha maiavuto intenzione di incassarle, anche perché mancava la previsione di incassorelativa. Forse per un ex assessore è difficile credere che ci siano amministratori coscienziosi che non tentino di rubare fondi dei cittadini, matantè ognuno è solo con la sua coscienza a far “del proprio cor l’altruimisura”.

Peraltro è vero che lo stipendio lordo del direttore, cioè il sottoscritto, è di 50.000 euro, pari ad uno stipendio mensile di 2100 euro circa, e mi piacerebbe sapere quale è la dichiarazione dei redditi dell’ex assessore Borrelli.

Capitolo 2 – La commissione di riserva. Come l’ex assessore Borrelli dovrebbe sapere, le commissioni di riserva di tutte le Aree Marine Protette sono decadute ed in stato di illegittimità, dato che nel 2007 il Ministro Alfonso Pecoraio Scanio, di cuil’ex Assessore ha frequentato le stanze, con l’art. 2, comma 339, della legge 24 dicembre 2007  n. 244 ha modificato radicalmente la composizione dellestesse, portando i membri da 12 a 7, quasi tutti di nomina Ministeriale, stabilendo che: “In attuazione di quanto disposto dalpresente comma, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare procede alla ricostituzione di tutte le commissioni di riserva delle areemarine protette entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.” Infatti il Ministero dell’Ambiente ha di recente comunicato di essere in procinto di ”ricostituire”  le Commissioni di Riserva.

Questo però non ha impedito a trenta Aree Marine Protette Italiane di funzionare, ed al Ministro di Promulgare i regolamenti del Regno di Nettuno, perché laprotezione della natura prescinde dalle crisi isteriche, dagli interessi diparte della piccola politica locale ed è vincolata, come deciso dalla Carta diSiracusa sulla Biodiversità e dal Piano Nazionale per la Biodiversità ad obiettivi nazionali ed a trattati ed impegni internazionali, che non possonoessere frenati da interessi economici di bassa caratura, capaci di influenzare chi si sente escluso dalla stanza dei bottoni.

Non posso che concludere ricordando che tutta l’amministrazione del Consorzio Regno di Nettuno è sotto stretto controllo da parte del Ministero e della sua Ragioneria attraverso il sistema ARES, che, chi ha frequentato tanto le stanzedel Ministro dovrebbe conoscere bene, a meno che non fosse impegnato inattività che con le Aree Marine Protette c’entrano poco.

Il Direttore l’AMP Regno di Nettuno
Dr Riccardo Maria Strada

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