Ischia Calcio. Tifosi: altro divieto. Ci vorrebbe indignazione verso chi ha leso l’immagine della stessa tifoseria
Arriva la decisione del Casms sulla trasferta dei tifosi ischitani per Nardò. Sarà divieto, come d’altra parte tutti si aspettavano, compreso gli stessi tifosi gialloblu. Purtroppo i fatti avvenuti nell’ area di servizio in provincia di Potenza, determineranno altri divieti per chi da Ischia vorrà recarsi “fuori casa” per assistere alle gare della squadra di mister Sasà Campilongo. Ci dovrebbe essere indignazione per questa decisione, ma l’indignazione dovrebbe essere nei confronti di chi si è reso protagonista dei fatti che hanno leso, e non poco, l’immagine della stessa tifoseria ischitana, considerata, al di là di sciocchi e scimmiotteschi atteggiamenti sporadici e circoscritti, comunque formata da persone per bene e con ideali propositivi e non violenti. Ora sarà dura recuperare quella bella immagine costruita da tantissimi tifosi ischitani che pur riunendosi in Club e dandosi nomi di animali “feroci”, credevano che tifare voleva dire incitare la propria squadra e basta. Non erano agnellini, ma si sapevano far rispettare dalle altre tifoserie per il calore, i colori e la voce che mettevano in…campo. Ed erano i primi a prendere le distanze ed a “bacchettare” coloro che, nascondendosi nella massa, usavano atteggiamenti non da persone perbene. Sono cambiati i tempi, effettivamente, ma qualcosa bisognerà fare per invertire questa tendenza e ricrearsi una certa verginità. Come al solito per pochi pagano numerose persone che hanno sempre seguiti i colori dell’Ischia in giro per l’Italia comportandosi da persone civili, orgogliose di far sapere di essere di Ischia.