La Sala Stampa. Campilongo: «Questa non è l’Ischia che voglio!»

Luigi Iannucci | Sorrentino cerca di mascherare la delusione per l’espulsione ingenua di un suo giocatore, ma si vede che mastica amaro: «sicuramente, forse l’avremmo persa lo stesso la partita, ma regalare dopo pochi minuti un uomo e per giunta un difensore esperto come Signore, sicuramente ha agevolato la gara dell’Ischia. Abbiamo fatto di necessità virtù, abbiamo scalato un uomo in avanti sulla linea dei centrocampisti per cercare di ovviare. Purtroppo ero anche in difficoltà perché Volpe era a mezzo servizio. Prendiamo atto della sconfitta.»
Sasà Campilongo analizza la gara con la solita pacatezza, non nascondendo le difficoltà e le cose che ancora non gli piacciono della squadra.
L’Ischia subito si è ritrovata in superiorità numerica. Un vantaggio?
«Avrei preferito restare 11 contro 11, perché molte volte le partite diventano più difficili quando sei in superiorità numerica. Chi resta in 10 si organizza ancora meglio. Infatti loro sono passati ad un 4 – 4 – 1, si sono chiusi e ci hanno tolto tutti gli spazi. 11 contro 11 hai certe distanze e sai come muoverti. Diversamente subentra il fatto che la squadra vuole fare gol subito, il risultato non cambia e subentra la frenesia, che non va bene. Noi ci abbiamo messo del nostro facendo girare la palla lentamente, dando loro la possibilità di potersi chiudere bene. Quando abbiamo accelerato, alzando un po’ il ritmo e dando più intensità all’azione, abbiamo sbloccato il risultato».
La linea mediana e sembrata un po’ troppo lenta…
«E’ vero abbiamo ancora qualche difficoltà in mezzo al campo. Dobbiamo avere la “quadratura del cerchio”.Abbiamo calciatori con caratteristiche che forse si assomigliano un po’, come D’Ambrosio e Romano, che non hanno gamba. Stiamo cercando di portarli in una condizione più accettabile, in modo di avere la possibilità di portare Romano un po’ più avanti e magari mettere un centrocampista con caratteristiche diverse. Però, purtroppo, oggi le scelte erano obbligate avendo un over in porta».
Una coppia inedita lì davanti per caratteristiche?
«E’ stata una scelta mettere Cunzi e Masini insieme. Il primo per dare più velocità e profondità, considerato che loro avevano due centrali lenti. Infatti Cunzi ha avuto subito una buonissima occasione, forse se metteva la palla indietro avremmo sbloccato il risultato subito. Però ha fatto bene a tirare. Ci è mancata probabilmente un po’ di fisicità in avanti, ma abbiamo acquistato in velocità e brillantezza».
Ci sia aspettava una risposta di carattere, di orgoglio, però la squadra a livello di gioco ha trovato delle difficoltà nell’avere il guizzo vincente…
«Nella fase di possesso abbiamo lavorato male con gli esterni. Perché i nostri, insieme a Conci, si andavano a schiacciare troppo sugli attaccanti. Quindi non avevamo la possibilità di allargare le maglie dei difensori. Dopo il primo gol abbiamo cambiato qualcosa in mezzo al campo e siamo riusciti a trovare più spazio. Non siamo riusciti a gestire la superiorità numerica velocizzando l’azione e di avere la possibilità di andare a verticalizzare, cercando di andare per gli esterni».
Dipende dagli uomini o dalla condizione?
«Non dipende dalla condizione, è una caratteristica in questo momento della squadra. Perché D’Ambrosio è più geometrico, verticalizza poco, invece di avere un giocatore che verticalizza di più , quindi la squadra va in sofferenza. Considerato anche che le squadre che vengono qua si chiudono».
Dopo tre gare cose è migliorato?
«Mi è piaciuta molto la concentrazione e l’approccio alla gara. Ho fatto i complimenti alla squadra perché questa era una partita che volevano vincere a tutti i costi. Mi aspetto da loro una crescita sul piano tattico e del gioco, sicuramente. Dico sempre che per le squadre che giocano, il risultato arriva, le squadre che non giocano bene, può vincere una volta per fortuna, altre volte non vincono. Ci dobbiamo convincere che dobbiamo andare alla ricerca del gioco e di certe geometrie che ancora questa squadra mia non ha. Perché onestamente non è la squadra che piace a me».
Solo una parentesi Mennella in porta?
«Mennella ci da tranquillità, ci da serenità ci da esperienza, ci da carisma. Ma noi l’abbiamo preso per questo. Dobbiamo pensare che con avere un over in porta paghiamo in mezzo al campo. E’ come la coperta corta. Magari Gigi Mennella potrebbe essere importante in quelle gare ed in quei campi dove la sua esperienza ci potrà essere ancora più utile, come Matera, Brindisi, Taranto e Foggia».