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Porto di Sant’Angelo 2. Ferraro: “Quelli del Comune sono atti irresponsabili. Arrecato un danno gravissimo” 

sangeloporto

L’avvocato Massimo Ferraro è il difensore “storico” della Società “Iesca” di Claudio Iacono. Fine conoscitore della materia, si muove con facilità tra tutti i dettagli di questa delicata vicenda e, se prima parlava solo di Iesca, da oggi l’avvocato è anche il difensore della Cooperativa San Michele di Livio Iacono.

“Il comune di Serrara Fontana non può continuare a fare il giustiziere. Rispetto ai fatti di questa mattina, ho già diffidato il Sindaco Caruso, il vicesindaco Mattera e l’assessore Mattera dal reiterare tale comportamento illegittimo in pendenza delle azioni giudiziarie sia penali che amministrative che li vedono protagonisti”.

Le parole dell’avvocato Ferraro continuano: “Non possiamo accettare che un’istituzione, la nostra istituzione, non possa interfacciarsi con la giustizia ordinaria di questo paese. Il comune e il Sindaco non sono in possesso di un dettato amministrativo che annulli il contratto di affidamento ai miei assistiti. Non c’è nessuna sentenza che da ragione al Sindaco e che renda validi gli atti prodotti fino ad ora.”

Quindi ritiene nulle le delibere di giunta?
Le ripeto non ci si può fare giustizia da soli. Se vogliamo dirla tutta, i miei assistiti, non sono affatto morosi, anzi, il Comune di Serrara Fontana deve risarcirli per diverse centinaia di migliaia di euro per i danni che ha arrecato alla Iesca e alla Cooperativa San Michele.

Si spieghi meglio
Si, il Comune, rispetto allo stesso contratto che richiama per la rescissione, è inadempiente. Hanno sempre fornito le strutture ai miei assistiti con enorme ritardo. Per di più le vorrei aggiungere che la Coopertativa San Michele, avendo chiesto una rateizzazione della gabella che deve al comune, ha anche corrisposto la prima tranche.

Questa mattina si sono presentati gli ormeggiatori della Raggio Verde…
“Sono sgomento di tutta questa situazione. Immagini, si sono presentati al porto perché volevano prendere possesso del porto. La Iesca e la Coop San Michele, fino a quando un giudice non dirà il contrario sono i legittimi titolari del contratto di affidamento. Sono atteggiamenti violenti e clandestini che non portano da nessuna parte. Si sono presentati alle prime del mattino, proprio come i clandestini. Per di più, le strutture a mare per l’ormeggio sono di esclusiva proprietà dei miei assistiti. Come pensano di poter prestare i servizi?”

Torniamo all’aspetto della morosità dei suoi clienti
“Il Comune, con i suoi metodi da giustiziere, ci vuole far credere che i miei clienti sono morosi e che, a norma dell’articolo 7 possono rescindere il contratto. Quello che a Serrara Fontana sembrano non aver capito è che si devono rivolgere ai magistrati. Rispetto sempre allo stesso contratto è necessario un arbitrato che provi la morosità. Un atto amministrativo deciso da 4 persone in una stanza, in Italia, non ha ancora valore esecutivo.

E’ una delibera di Giunta, ricorrerà al TAR?
Nel frattempo ho denunciato personalmente il Sindaco, il Vicesindaco e l’Assessore di Serrara Fontana sia alla magistratura penale che alla Corte dei Conti.

Alla Corte dei Conti?
Certo, il Comune nella delibera di Giunta dove si affida alla Raggio Verde la gestione temporanea del porto utilizza 12.000 euro dei soldi dei cittadini di serrara fontana, quando sa, che stiamo aspettando la pronuncia del TAR su un nostro ricorso, già discusso lo scorso 10 maggio e che siamo in attesa della sentenza breve. Una sentenza, questa del Tribunale Amministrativo che potrebbe, come ci speriamo, annullare la concessione del Comune di Serrara Fontana. Sanno bene al Comune che la sentenza è in arrivo, hanno forzato la mano, ma resto fiducioso nell’operato della magistratura.

L’avvocato Ferraro fa riferimento ad un ricorso presentato dalla Iesca contro la decisione della Regione Campania di prorogare la concessione comunale, grazie al Mille Proroghe, fino al 2015. Un ricorso dove vengono messi in evidenza numerosi passaggi di questa vicenda che va avanti dal 2006. Tutto questo, mentre arriva da parte delle Suprema Corte di Cassazione la “bocciatura” per il Gip che aveva bloccato il sequestro del Porto, ordinando al giudice di adeguarsi al dettato della Suprema Corte.

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