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San Pietro, i fuochi e una figura di merda enorme! 

Bruno Mancini | Questa sera, durante lo svolgimento dei festeggiamenti in onore di san Pietro,  accompagnati da fuochi artificiali “sparati” particolarmente vicini alla popolazione (e quindi oltremodo rumorosi), un’anziana coppia di turisti tedeschi si è trovata in difficoltà per una forma di panico che ha copito la donna.
Forse per il retaggio di qualche trauma infantile (i bombardamenti sulla Germania non furono lanci di coriandoli…), certo è che la donna appariva tanto sconvolta che la commessa di una nota boutique di via Colonna l’ha invitata ad entrare.
Seguita dal marito, che nel frattempo addebbitava le ragioni del malore appunto all’effetto invasivo dei botti provocati dai festeggiamenti, la donna si è rifugiata nell’angolo più nascosto del locale tenendo premute costantemente con forza le mani a copertura delle orecchie.
Fin qui è una storia che, in effetti, non reca discredito alla nostra isola, però il seguito, in due atti, è un chiaro simbolo del degrado in cui è giunta la nostra proverbiale accoglienza.

Atto primo. Tutto lo staff della buotique, direttrice compresa, ha ritenuto di dover intervenire per alleviare lo stato di disagio della donna e, per prima cosa, ha preso la decisione di chiamare l’Hotel Solemar, spiegando che la loro cliente aveva bisogno di aiuto e chiedendo che qualcuno si facesse carico di andarla ad assistere per ricondurla in Hotel.
Il tratto di strada tra il Solemar e la  boutique non supera i 200 metri. Il racconto proveniente dalla boutique definisce la risposta del tizio addetto alla ricezione delle telefonate tanto semplice quanto decisa: “Ci ha sbattuto il telefono in faccia”. Forse anche questo è un prezzo da pagare per continuare a contenere i costi dei soggiorni? Forse bisognava lasciare una mancia prima di uscire?
Fatto sta che si tratta di un comportamento… almeno asociale!

Atto secondo. Quando le donne vedono una persona in difficoltà sono forse più prese emotivamente di come lo sono gli uomini, e, forse per questa ragione, il personale femminile della boutique non si è dato per vinto e… ha chiamato un taxi.
Ormai avete già capito che il taxi si è rifiutato di effettuare la corsa?
Troppo breve il tragitto. Troppo scomodo il percorso. Troppo importante… non perdere il turno per qualche “viaggio” verso altri comuni.
Infatti, Il taxi ha rifiutato di recarsi alla boutique per accompagnare la coppia in Hotel.

Fine della storia.

Il peggiore dei diffamatori della nostra isola non sarebbe riuscito ad inventare una vicenda simile per umiliarci. Quindi, se queste sono le professionalità che offriamo agli “OSPITI”, possiamo anche rassegnarci ad un declino irreversibile.

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