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Trombe d’aria ad Ischia, questione clima nel mondo… 

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Daniele Morgera | Timore e apprensione hanno accompagnato gli sguardi di turisti e isolani di fronte alle trombe d’aria che intorno alle 20 del 30 luglio hanno ingrigito vorticosamente il cielo e increspato le acque al largo del Castello aragonese, verso le isole di Vivara e Procida.

Un fenomeno atmosferico di particolare intensità a cui non eravamo abituati e che certamente caratterizza più le zone tropicali che il nostro mar mediterraneo. Eppure, nel cuore di una stagione che climaticamente certo non ha risparmiato bizzarrie e bizze in tutta Italia, lo spettacolo inusuale di cielo e mare unite da una colonna di vento impetuoso confermano che qualcosa di strano è accaduto a livello planetario e che sta scombussolando equilibri ambientali a tutte le latitudini.

Mentre ad Ischia impazzavano le furie di Eolo, Pozzuoli è stata paralizzata da una tempesta di ghiaccio con una grandinata abbondante ad annunciare la fine del mese di luglio. Qualora ce ne fosse ancora bisogno, abbiamo capito una volta di più che la questione climatica deve essere posta in cima all’agenda del mondo e che i ritardi nell’attuazione del protocollo di Kyoto comporteranno ripercussioni che ci riguarderanno molto da vicino. Eppure di impegni solenni i Governi delle potenze più industrializzate ne hanno già presi.

Riportiamo da ITALIA CULT di agosto 2009 gli esiti del G8 dell’Aquila che sancì a questo riguardo chiari obiettivi:

LE STRATEGIE CONTRO IL RISCALDAMENTO GLOBALE DEL PIANETA

l leader del G8 hanno concordato sulla necessità di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di due gradi rispetto ai livelli pre-industriali e sull’obiettivo di ridurre le emissioni globali del 50% entro il 2050. In questo ambito, si sono impegnati ad un obiettivo di riduzione dell’80% per i Paesi sviluppati. Senza fissarli, hanno concordato sulla necessità di intraprendere obiettivi di medio termine “significativi” e di raggiungere “il picco delle emissioni globali il più presto possibile”.  E’ stato concordato che tutti i Paesi prenderanno azioni appropriate di riduzione delle emissioni a livello nazionale: i Paesi sviluppati assumeranno riduzioni di medio termine significative, mentre quelli in via di sviluppo intraprenderanno azioni per assicurare una significativa deviazione dallo scenario business as usual. I leader hanno lanciato una partnership globale per accelerare gli impegni. C’é stato accordo sul bisogno di incrementare in modo significativo gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di raddoppiarli entro il 2015. Si è assunto l’impegno di rimuovere le barriere commerciali e creare incentivi per accelerare lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento di tecnologie pulite. Non sono state definite cifre, ma c’é stato un ampio consenso sulla necessità di incrementare i finanziamenti per il clima, sia da fonti pubbliche che private. In questo ambito, sono stati discussi meccanismi internazionali per i finanziamenti, con particolare attenzione ad una proposta messicana per un Fondo Verde.

Che ne sarà di questi impegni? Speriamo non siano spazzati via da trombe d’aria ben più forti di quelle a cui abbiamo assistito qualche ora fa…

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