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Spiaggia della Chiaia: vergognatevi non si specula sull’handicap! 

Peppe D’Ambra | Giustificare l’ennesimo piacere agli amici degli amici con un servizio per i diversamente abili, rappresenta solo uno squallido tentativo per mascherare l’ennesima vendita del territorio foriano. Il Sindaco Regine dopo la dura protesta dei villeggianti rassicura tutti e dichiara che nulla devono pagare per l’utilizzo di quel tratto di spiaggia.

Una giornata davvero infuocata quella di venerdì a Forio non solo per l’alta temperatura, ma anche e soprattutto per la costruzione del lager che dovrà ospitare i diversamente abili che si porteranno a frotte a Forio dopo che sapranno che il Sindaco Regine invece di far rispettare le leggi che tutelano i loro diritti, li vuole mettere ben separati dai cosiddetti normali. Una bella e alta staccionata di legno dividerà i settori dei diversamente abili e dei cosiddetti normali. La mattina ha visto la protesta dei cittadini foriani e degli ospiti che si sono trovati di fronte all’ennesimo colpo di mano notturno.

Questa volta a Forio non si è costruito, nottetempo, la casa abusiva, ma si è tolta la libertà di poter fare un bagno liberamente senza pagare un soldo, alla povera gente di Forio e agli ospiti che da anni fanno il bagno in quella zona. Quindi ampiamente giustificata la rabbia e la protesta degli uomini e delle donne che hanno richiesto la presenza delle forze dell’ordine, per buona parte della mattinata. Con una certa difficoltà si sono calmati gli animi anche perché la presenza dei bagnanti era scarsa anche per le cattive condizioni meteo marine. Ma la protesta è continuata per l’intera giornata e a prima sera un amico mi contattava sul cellulare invitandomi ad essere presente nella zona della Chiaia dove era in atto una protesta popolare, ho risposto all’amico che non serviva protestare in quella zona, era molto più importante portarsi presso al sede comunale dove di li a poco si sarebbe tenuto una seduta del consiglio comunale. Io sarei stato li ad attenderli. Dopo la solita attesa di un’ora in cui la maggioranza forse stava sorseggiando in drink nel giardino del Sindaco è iniziata la seduto che ha visto la presenza di alcuni rappresentanti dei bagnanti della Chiaia.

Presenti anche mamme con i bambini, trattate davvero male dal Sindaco Regine che ha impedito loro di parlare alzando anche il tono della voce. Cosa che poi non ha fatto quando ha preso la parola un rappresentante dei bagnanti napoletani che senza peli sulla lingua e senza permettere al sindaco di interromperlo ha presentato le sue sacrosante rimostranze e richieste: Sindaco mandi a chiamare anche in questo momento la sua concittadina che si è intascato i miei soldi per fittarmi la casa assicurandomi che avrei potuto usufruire della spiaggia libera e io già da stasera me ne torno felicissimo a casa mia. Il Sindaco Regine nel rispondere ha rassicurato i presenti che la spiaggia della Chiaia è un litorale libero e che nessuno poteva pretendere il pagamento per l’occupazione della spiaggia. Quella struttura era stata momentaneamente chiusa per permettere i lavori di sistemazione dell’arenile che sarebbe stato fruibile anche dai disabili. Quindi i presenti avrebbero potuto continuare ad utilizzare quel tratto di arenile senza pagare un solo centesimo, anzi ha precisato che i bagnanti avrebbero potuto portare su quella spiaggia anche i loro ombrelloni e lesedie. Sabato mattina l’opposizione consiliare ha effettuato un volantinaggio fra i bagnanti avvertendoli che il sindaco Regine in piena seduta del Consiglio Comunale, aveva detto che non si doveva pagare per l’usufruizione di quel tratto di arenile. Però nella stessa mattinata di sabato i concessionari avevano provveduto, illegalmente secondo quello che aveva dichiarato ufficialmente il sindaco a installare sui quel tratto di spiaggia un numero sproporzionato di ombrelloni. Come andrà a finire lo sapremo nei prossimi giorni quando arriveranno a frotte i disabili da tutta Italia per dire grazie a Franco regine per la creazione, primo in Italia, di un vero e proprio lager per loro.

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