2 novembre, giorno dei Morti, delle code e della “disoccupazione”…
Quando il mese comincia in coda… Questa mattina è iniziato il cammino dei lavoratori stagionali ischitani i quali, appena licenziati, hanno dato vita al rituale pellegrinaggio casamicciolese presso l’Ufficio del Lavoro. L’obiettivo è sempre lo stesso: il sussidio per sbarcare il lunario nella stagione ostile e, contemporaneamente, sperare di poter rimediare qualche mese di lavoro in nero e completare l’opera, fino a quando l’albergatore di turno avrà la compiacenza (o meno) di riassumerli. Una condizione di semi-inciviltà che un popolo degno di essere definito tale non meriterebbe, ma che sia la recessione sia il malcostume imperante portano a riviverlo puntualissimamente ogni anno. A questo si aggiunge la spiacevole attesa in fila, che spesso costringe a recarsi in orari assurdi e a sportelli chiusi, pur di poter espletare la propria pratica tra i primi. La stessa cosa avviene all’esterno degli uffici postali per la riscossione delle pensioni. Anche stamattina, ad Ischia Ponte, alle 6.40 circa vi erano già ben 9 persone in attesa; e il dato grave consiste nel fatto che si trattava prevalentemente di persone anziane, quindi poco avvezze a quella che potrebbe essere la comodità di un accredito diretto su un conto corrente o una carta ricaricabile. Quando riusciremo a compiere qualche passo avanti in queste evitabili manifestazioni di arretratezza?