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Taxi ad Ischia, per ora è pace. Ma… 

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Bastava una scintilla per far scoppiare l’inferno… e la scintilla è arrivata e anche bella grossa, con un’esplosione fragorosa. La similitudine calza a pennello in quanto stiamo parlando del caso “taxi di Ischia” e dello scompiglio avvenuto dopo la comunicazione da parte del comune della necessità di lasciare la zona di sosta di via Iasolino.

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Nell’inevitabile caos generato dalla notizia (ricordiamo che secondo un’ordinanza su Via Iasolino resterebbero solo due posti sulla “salita” difronte al Calise, relegando di fatto i tassisti a parcheggiare presso il Parcheggio Guerra, ndr) i tassisti si sono ritrovati non solo con le strisce gialle rimosse da una bella mano di pittura, ma anche con vigili e vigilini che da questa mattina li esortavano a lasciare libero il tratto di strada.

I tassisti, trovandosi in questa catastrofica situazione, hanno deciso di spostare tutti i mezzi al Parcheggio Guerra e ritornare poi in massa in banchina. A tenere gli animi così accesi è la constatazione che, anche in virtù della presenza del Pontile 2, i turisti che sbarcano sull’isola inevitabilmente transitano lungo via Iasolino, all’altezza dell’ormai “ex” zona di sosta dei taxi, e spostando la zona di sosta dei taxi, gli stessi non sono più raggiungibili direttamente dai potenziali fruitori.

Nel fare ritorno in banchina i tassisti hanno incontrato il vicesindaco di Ischia, l’avv. Luigi Boccanfuso che, nonostante i toni alti della discussione, non si è sottratto alla circostanza e ha affrontato la questione a viso aperto. “In effetti oggi – ha detto al Dispari – ci sono stati ‘due tempi’ nella discussione sui e con i tassisti di Ischia. Il primo momento è stato quando loro mi hanno fermato e diciamo anche assalito per strada e poi la riunione – fiume in Comune da parte dell’Amministrazione Comunale che ha rivisitato un provvedimento già ampiamente discusso con i tassisti stessi in precedenza e che prevede l’aggiunta di 3 posti taxi a Via Iasolino come già in passato. Quindi i posti taxi da  24 diventano ora 27. Credo che di più non potevamo fare anche e soprattutto in questa situazione di emergenza in cui ci vediamo privati anche di un pontile. I tassisti non possono chiederci 10 posti in questo momento: posso dire che tanto abbiamo fatto e tanto ancora faremo anche per la loro categoria; in questo momento – conclude – abbiamo fatto il massimo di quanto potevamo!”

Dopo un primo momento concitato, in cui le voci si sovrapponevano e i toni si alzavano, il tutto si è tranquillizzato, e Bocanfuso è arrivato ad una conclusione: innanzitutto si farà promotore di un incontro tra le parti (rappresentanti di categoria e Amministrazione) e che poi girerà tutte le richieste all’assessore delegato, cioè Sandro Iannotta.

Una riunione in Comune c’è stata, ma senza la presenza dei tassisti e ha portato a modifiche del provvedimento: agli operatori, infatti, sono stati restituiti i tre posti nella curva che affaccia su Piazza Trieste e Trento, ma non è stato concesso di occupare nuovamente gli spazi loro precedentemente assegnati. A questo provvedimento non sono seguite rimostranze o procedimenti, ma nell’aria si respira ancora molta tensione.

Situazione quanto mai delicata se ci fermiamo ad osservare bene anche il contesto che ruota attorno alla questione “taxi sul porto”. Dalle dinamiche messe in atto si ha il sentore che siano le attività commerciali della zona a non volere i taxi lì per mancanza di posti auto per i propri clienti o ingombri di vetrine. Che l’Amministrazione si trovi a tirare una coperta corta è ormai chiaro a tutti: per risolvere la questione c’è bisogno di un piglio deciso e autoritario, non di un accomodamento tra parti… vedremo gli sviluppi.

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