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Scandalo refezioni:Tsunami Puliedil per ASL e ospedale 

rizzo

Blitz dei Carabinieri in Ospedale fin dalle prime ore dell’alba. Imprenditori, dirigenti sanitari di strutture ospedaliere e ausiliari sanitari sono finiti al centro di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli che ha portato all’emissione di sei misure cautelari: arresti domiciliari, obbligo di dimora e sospensione dal pubblico ufficio. Un coordinatore di dipartimento della ASL campana indagato per aver richiesto beni alimentari di ingente valore!

Ospedale Rizzoli e ASL napoletana nel mirino! Sono giunti stamani 40 e più avvisi di garanzia a carico di imprenditori politici e dirigenti pare coinvolti nel servizio forniture presso la struttura sanitaria e gli altri presidi collegati. Massimo riserbo in merito sul caso indaga la magistratura con l’ausilio del comando Carabinieri. Imprenditori, dirigenti sanitari di strutture ospedaliere e ausiliari sanitari sono finiti al centro di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli che ha portato all’emissione di sei misure cautelari: arresti domiciliari, obbligo di dimora e sospensione dal pubblico ufficio. L’attività investigativa, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli e dal Gruppo Tutela per la Salute, ha permesso di delineare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata, almeno dal 2009, a compiere una serie di reati contro la pubblica amministrazione e riconducibile a una società attiva nel settore, la Puliedil srl. Sei misure cautelari sono state eseguite a Napoli dai carabinieri nei confronti di imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere. Le misure sono arresti domiciliari, obblighi di dimora e sospensione dai pubblici uffici per associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti.
L’operazione è scattata stamani, al termine di indagini coordinate dalla sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli. Oltre alle misure cautelari, sono state eseguite 53 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di 53 persone fisiche o giuridiche e in enti pubblici e locali.
L’associazione era riconducibile – secondo l’accusa - alla società Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere.  I delitti – stando all’ipotesi dell’accusa – sono stati consumati grazie alle collusioni e alla compiacenza di pubblici funzionari, i quali non avrebbero fatto gli accertamenti nei confronti della società.
Gli episodi di corruzioni sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d’appalto bandite dagli enti locali (in questo caso – secondo l’accusa – anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell’aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza – sempre secondo l’accusa – con la compiacenza di funzionari sanitari delle Asl). In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, diversi da quelli stabiliti nelle gare d’appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.
Nel procedimento ci sono anche 45 indagati.  E tra i destinatari delle sei misure cautelari c’è anche un direttore sanitario di un ospedale della provincia di Napoli, raggiunto da un obbligo di dimora. Tra le 45 persone indagate ci sono sette amministratori pubblici in carica o decaduti dalla stessa di comuni del Napoletano, del Salernitano, dell’Avellinese e della provincia di Potenza, il direttore sanitario di un altro ospedale della provincia di Napoli, un coordinatore e due dipendenti di un’Asl del Napoletano, un coordinatore di direzione sanitaria e tre medici della provincia di Napoli. Le indagini del Nucleo operativo dei carabinieri di Napoli e dei Nas hanno scoperto 4 episodi di corruzione e diversi casi di frode in pubbliche forniture, con cibo avariato e scaduto utilizzato per i pasti di bimbi delle scuole materne ed elementari o anziani. In un caso è stato accertato, come sostiene il gip, “che detenevano e fornivano alla scuola De Amicis di Camposano, cibo mangiato dai topi”. Tra le ipotesi di truffa perpetrata c’è quella dell’acqua, spacciata per minerale naturale e invece era acqua del rubinetto. E’ stato accertato almeno in un caso, ovvero nella scuola di Montesano sulla Marcellana, località in provincia di Salerno.

In provincia di Torino invece, nelle scuole del comune di Val della Torre, la ditta forniva carni che indicava di origini italiane e invece erano di provenienza estera. In una scuola di Potenza invece, in particolare a Senise, al posto delle sogliole, così come era stato siglato nei contratti, veniva somministrata la platessa. Tra gli altri 45 indagati, 7 amministratori locali o ex delle province di Napoli, Salerno, Avellino e Potenza, cha hanno ‘privilegiato’ la srl napoletana in cambio di assunzioni; il direttore sanitario di un secondo nosocomio, che si e’ fatto dare beni alimentari di ingente valore; tre medici e il coordinatore di direzione sanitaria di un terzo ospedale; un coordinatore di dipartimento dell’Asl 2 Napoli Nord. I reati contestati agli indagati sono: corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa, frode in pubbliche forniture e falso, tutti riferiti al settore della gestione delle mense scolastiche e ospedaliere. In particolare si ipotizza che le persone coinvolte nell’associazione abbiano attuato una serie di reati grazie alle collusioni e alla compiacenza di funzionari pubblici che omettevano i doverosi accertamenti nei confronti della società Puliedil attiva nel settore delle refezioni.

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