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8 in terza media, la rivolta delle mamme 

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A casamicciola professori protagonisti minacce sia pubbliche che private perpetrate da ricche mamme…

Raccogliamo con allarme il racconto di un’insegnante dalla voce sensibilmente toccata e disgustata che proviamo a raccontare con tatto e senza tratteggiare identikit particolari affinchè ai nostri lettori possa passare più “concetto” che il “peccato” in se per se. Un indicatore, quello che arriva da Casamicciola, che è il migliore specchio della nostra società. L’anno scorso, ad esempio, ci è toccato provarlo in prima persona al Liceo Classico. E’ vero, magari con maggior tatto, ma la sostanza non cambia, ma li si parlava di maturità…

Il ruolo dell’insegnante è uno dei ruoli più antichi del mondo, superato solo da quello del genitore. In ambito scolastico queste due figure, due poli di importanza fondamentale per la crescita dei bambini, hanno sempre vissuto un rapporto altalenante, ma sempre orientato alla formazione positiva: il Genitore, quello con la G maiuscola è la figura che indirizza alla Vita, con le sue regole e ti sculacciava nel caso avessi voti negativi.

Ma ora, nel 2013, le cose sono totalmente cambiate. Ciò è ben chiaro da quel che accade a Casamicciola. Nel caso specifico parliamo di esami di terza media che, lungi dall’essere terminati, vedono i professori protagonisti loro malgrado di minacce sia pubbliche che private perpetrate da ricche mamme che, in una sorta di insana gara, mettono in campo ogni atto derivante dalla “mala politica” per garantire al proprio figlio il voto più alto di tutti.

Come avete letto non parliamo di alunni disagiati cui la scuola ha sempre avuto un occhio di riguardo, ma parliamo di bambini che con molta probabilità comporranno la cosiddetta società “bene” del nostro futuro, cui non basta un 8 per potersi godere appieno le vacanze e la spensieratezza dell’estate, ma mirano a molto di più.

Una situazione che non permette un sereno svolgersi degli esami e che trova, purtroppo, la complicità di alcuni dirigenti scolastici che sono legati da vincoli di parentela a massimi vertici della giunta comunale della cittadina termale.

Da una lettura superficiale dei fatti, tutto può sembrare irrilevante, ma invece deve far riflettere sul ruolo dei genitori e sui valori da trasmettere a bambini in età così influenzabile. Comportamenti del genere creano nella mente del bambino una falsa consapevolezza, e cioè che ne Bel paese con un escamotage e un aiutino si riescono a tagliare importanti traguardi che, invece, con l’impegno, la dedizione e il sacrificio non si raggiungono. Nulla di più falso! E’ in occasioni del genere che bisogna riuscire a sottolineare l’importanza della lealtà e dello spirito di sacrificio perché è grazie a ciò che si costruisce una società leale e sana.

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