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A Casamicciola l’ultimo saluto al piccolo Mario Castaldi 

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Dure come pietre le parole del Parroco Pugliese: Una nazione, una civiltà, un popolo non può permettere queste cose”. Devoluti per l’adozione di un bimbo a distanza i proventi delle donazioni efettuate durante la cerimonia funebre

Non c’era la folla delle “grandi occasioni” a dire addio al giovane Mario Castaldi, il piccolo che ha scelto di porre fine alla propria vita nel modo piu’ tragico e forte: lanciadosi nel vuoto, dal vuoto alla ricerca, forse, di una realtà che lo liberi e lo rappresenti. Una cerimonia spogliata di ogni orpello, celebrata nella parrocchia di S.Antonio a Casamicciola Terme,accanto al cimitero in cui sarà sepolto ha scandito il suo ultimo percorso terreno.
Una cerimonia a cui non hanno voluto, però, mancare con il suo personale saluto il Vescovo Lagnese che aveva già visitato in settimana la famiglia, il Capitano dei Carabinieri Sipala, il Maresciallo dell’Arma Trivellato, il sindaco di Lacco Ameno Carmine Monti,i consiglieri Silvio e De Luise e l’ex sindaco D’Ambrosio.
Una cerimonia su cui pesano come macigni le parole,il monito, del Parroco Gaetano Pugliese. Padre Pugliese, oltre il dolore e la tristezza per la perdita di Mario Castladi ha puntato il dito senza temere di usare il verbo!
Pugliesi ha puntato il dito contro la società, contro noi stessi, una moltitudine che nella perdita di Mario vede riflesso il suo fallimento e la sconfitta. Una sconfitta frutto della scarsa attenzione ad un figlio, un cittadino che abbiamo tradito, lasciandoli in una realtà- dice il parroco “Pazzoide, ingiusta, dove vige una grande sperequazione…sempre più grande. Dove tutto è profitto, dove tutto è falsità “- infine, prima di riaffidare gli eventi alla parola di Dio, ritenendo la circostanza non adatta per indugiare oltre nell’analisi sociologica , Don Pugliese ha voluto spiegare alla folla che “i giovani stentano a trovare un ruolo. E una nazione, una civiltà, un popolo non può permettere queste cose!”.
Io personalmente come membro della comunità, come mestierante dell’informazione, chiedo scusa per il dolore che ho potuto provocare per le ingerenze, per non averlo saputo rappresentare. Chiedo scusa a Mario a sua madre e a suo padre, a loro devo e chiedo scusa.
Per questo vorrei fare mio il profondo pensiero di Don Pugliese nella convinzione e con l’impegno che si possa giungere ad una comunità solidale, pacifica, dove si condividano le tasche, il lavoro, progetti ed idee per fare qualcosa di bello. I fondi raccolti con le donazioni effettuate durante il rito fuenbre sarano devoluti per l’adozione di un bimbo a distanza. Facciamo davvero che con questa terribile morte, la scelta di Mario che tanto ha colpito e fatto discutere trascini via il velo del Tempio e che la grande omertà che ci domina sia squarciata per sempre. “Guardando a colui che è stato trafitto vedremo un raggio di sole e di luce”.
Ciao Mario, ciao!

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