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Aggredito e minacciato dal figlio di Vito Manzi 

figliomanzi

Purtroppo sono costretto a tediare l’attenzione dei miei lettori per un episodio spiacevole, pericoloso e intollerabile che mi ha visto, mio malgrado, protagonista questa mattina a Forio.

Dopo la presentazione della coalizione di Francesco Del Deo al Cinema delle Vittorie, come poteva essere naturale Vito Manzi e un’agguerita ma educata signora bionda in un primo momento mi hanno chiesto chiarimenti (chiamiamoli così) circa un articolo apparso sul “today” dello scorso venerdì. In un articolo di compendio sull’armata di Del Deo ho focalizzato le attenzioni solo su alcuni candidati alla carica di consigliere (quelli più rappresentativi) tra cui Vito Manzi. Ho solo aggiunto la parola biglietteria tra virgolette. Un modo, per raccontare il candidato e alcune sue virtù. Mentre lo stesso Manzi ha protestato con tatto (sempre che esista il tatto della protesta) legittimamente, la  Signora Bionda, che chiamerò solo “Bionda” perché non ho il piacere di conoscere il suo nome e perché non si è presentata, a tutti i costi voleva sapere chi fossi. Mi sono rifiutato di dirle chi ero e, purtroppo per la signora, ho risposto a tono difendendo la mia libertà di stampa e il mio ruolo.

Siccome sono in tema di citazioni (anche in giudizio!) vorrei ricordare al buon Vito Manzi e alla Signora Bionda che ciò che recita il famoso detto “Excusatio non petita, accusatio manifesta” è la perfetta esemplicazione di quanto accaduto questa mattina. E, sinceramente, sarei strafelice di non dover raccontare (e lo farò anche nelle prossime ore ai militari del Capitano Sipala) quanto di più spiacevole possa accadere ad un giornalista.

All’uscita del Cinema dopo aver salutato l’avvocato Michele Regine e scattata una simpatica foto ricordo a Carmine Passaro e Gianni Matarese vengo avvicinato da un ragazzo (colmo di orecchini e con aria minacciosa) che si presenta come tal Vincenzo Manzi che, camminando sulle punte dei piedi (forse per sembrare più alto!) mi ha minacciato verbalmente e intimato di “stare attento e di darmi una calmata altrimenti andiamo a finire male” (ho tradotto!). Una minaccia e un’intimidazione bella e buona che arriva direttamente da uno dei candidati alla carica del  consiglio comunale di Forio, Vito Manzi.

Uno che all’opposizione di Forio ha fatto ben poco per non dire niente e che alla stregua dei suoi colleghi merita la peggiore e sonora bocciatura possibile dalle urne. Mi spiace per Anna Castagna, ma se questi sono i candidati alla guida di Forio che usano i figli per minacciare i giornalisti o intimidire la stampa, il futuro di Forio è nero.

Ovviamente le minacce di Vincenzo Manzi non mi fanno paura, né le sue ne quelle della Signora Bionda, né di chiunque altro. Abbiamo le spalle abbastanza larghe per affrontare chicchessia. O forse dovremmo aver paura di uno che cammina ondulando a desta e sinistra? O che indossa gli orecchini?

Le minacce, ovviamente, le rinviamo al mittente senza se e senza ma. A Vito Manzi, che avrà spinto il figlio a minacciarmi gli diciamo che si deve vergognare per due motivi. Il primo perché ha spinto il figlio, il secondo, se non l’ha fatto, si vergogni per ciò che ha fatto il figlio.

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