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Ambito N3, tempi difficili, altro che tavoli di concertazione 

Lo scorso 21 agosto si è tenuto il tavolo di concertazione dell’Ambito N3 con le associazioni di volontariato e le cooperative, invece con le sigle sindacali, mentre con le associazioni di categoria, lo stesso si è svolto il 28 agosto. L’oggetto del tavolo era l’approvazione della progettualità inerente, la terza annualità del Piano Sociale di Zona.

Poche le associazioni di volontariato e presenti solo tre delle cinque cooperative che operano sulle isole di Ischia e Procida. L’incontro, coordinato dalla dott.ssa Concetta De Crescenzo e presieduto dal coordinatore dell’Ambito, dott. Carmine Barile, ha diseganto le politiche sociali per le isole.

La dott.ssa De Crescenzo ha illustrato quanto sia stata complessa la stesura del Piano di Zona, perché la Regione Campania ha cambiato per ben tre volte le indicazioni operative per l’assistenza sociosanitaria, mentre quelle per la parte sociale, ancora sono in via di definizione.

Tra le novità è che l’Ambito N3 gestirà il comparto sociosanitario (servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili, la salute mentale e portatori d’HIV). Un passaggio significativo perché finora la Regione compartecipava alla spesa nel 50%, ma come stanno in ridefinizione i LEA (Livelli Esenziali di Assistenza), ancora nulla è previsto per il 2013.

«Una situazione che preoccupa molto – ha detto la De Crescenzo – perché regna l’incertezza e non siamo sicuri di avere le risorse necessarie per finanziare le politiche sociali. Siamo stati costretti ad approvare le Linee Guide Regionali perché correvamo il rischio di che bloccasero i fondi. Entro la fine dell’anno cambierà tutto, si prevede anche la rimodulazione dell’ISEE. Vogliono svincolare dal sistema pensionistico, la prestazioni d’invalidità e accompagnamento per passarle alla Regione. Le associazioni e i sindacati stanno facendo una lotta impari, ma sicuramente sterile, perché non ci sono soldi».

In un altro passaggio la De Crescenzo ha affermato che «l’Ambito N3 è fortunato, perché ha ottenuto la copertura finanziaria, cosa che non è accaduta in altri ambiti della Regione».

Oltre la gestione dell’assistenza sociosanitaria, l’Ambito ha programmato azioni per la prima infanzia, la disabilità, mantenendo la specialistica e l’assistenza domiciliare, le politiche per gli anziani, l’integrazione degli immigrati a scuola, le borse di lavoro per disabili, anziani, per persone con disagio sociale e mentale.

Un altro importante cambiamento riguarda la gestione dei servizi che d’ora in poi saranno gestite attraverso rigorose norme di accreditamento e l’Ambito non potrà fare più convenzioni con le strutture se non autorizzate dalla Regione.

Alla riunione di colore fortemente informativo, non ha lasciato spazio alla concertazione… Questo è, e questo ti tieni! Le cooperative hanno lanciato l’urlo disperato del mancato pagamento delle prestazioni che dura ben due anni, in attesa di un incontro con il coordinamento dei sindaci. Insomma, un Piano di Zona piccolo, centrato sull’assistenza sociosanitaria e sui vecchi problemi irrisolti, che non lascia ben sperare.

 

 

 

 

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