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Antonio Trofa e le tessere del PDL «Vieni il lista con me, io faccio il sindaco» 

forianissimo | Manca ancora parecchio alla data delle prossime elezioni comunali di Forio. In un clima quanto mai soporifero e privo di sussulti, sotto sotto, c’è chi inizia a fare le prime mosse… Con il passaggio al sistema elettorale a doppio turno ci si attende un forte ritorno in campo dei partiti nazionali, praticamente scomparsi insieme alla “Prima Repubblica”. L’ultima volta che si sono visti i simboli dei partiti è stato nel 1994 quando sulla scheda c’erano stampati quelli del Polo per le libertà e dei Progressisti. Da allora in poi solo liste civiche. Infuria dunque una dura battaglia per il controllo degli organismi locali di tutti i partiti rappresentati nel parlamento. In particolare intorno all’UDC, PDL e PD si stanno concentrando le attenzioni dei vari Gaetano Colella, Francesco Del Deo, Antonio Trofa, Nicola Nicolella e compagnia bella. Come dire? Cambiano le sigle, non i protagonisti. Da parte sua Franco Regine si appresta a chiudere il secondo mandato da primo cittadino. Amministrativamente ha concluso ben poco. Lascia un paese peggiore di come lo ha trovato. Più “sgarrupato”, povero, spento, triste. C’è stato qua e là qualche (discutibile) intervento di estetica cittadina. Ma si vocifera anche di una voragine finanziaria che è persino difficile da quantificare. Ancora meno Regine è riuscito a combinare dal punto di vista politico. Del resto ancora non si è capito che panni voglia vestire. Regine è ufficialmente del Partito Democratico, ma spesso stizza l’occhio al PDL e, proprio come il suo collega ischitano Giosi Ferrandino, è molto legato a Domenico De Siano. Insomma, il sindaco uscente di Forio non è riuscito a sfondare come voleva. Elettoralmente gli è andata malissimo ogni qualvolta ha provato a uscire fuori dai confini paesani. Certo, l’incarico in una prestigiosa (quanto sconosciuta, per non dire insignificante) commissione dell’ARPAC è garanzia di visibilità e di… dichiarazioni alla stampa. Ma egli sogna di spiccare il volo. L’ego è quello che è. Pertanto desidera ardentemente emulare le gesta di quel Franco Iacono che resta pur sempre il suo padre putativo (per quanto tardivamente rinnegato). Per puntare in alto (Camera, Senato??? Centrodestra, centrosinistra?) ha bisogno di continuare a tenere ben salde tra le mani le redini del potere locale. Regine non potrà ricandidarsi perciò lavora ad una successione che possa assicurargli il controllo del Comune anche per i prossimi anni. Niente di meglio allora che affidarsi ad una persona di famiglia. Da tempo nel paese si parla di una possibile candidatura della sorella Mariella o del cognato Michele Arturo. Ottimi medici, apprezzati e stimati nel paese. Ma tutto sommato per niente preparati al compito, ma pronti ad essere consigliati, supportati, diretti. Anche per questo Regine sembra divertirsi ad alimentare le diatribe tra i due aspiranti sindaci Gianni Mattera (oggi vicesindaco) e Nicola Monti. I due se le suonano di santa ragione su ogni quisquiglia e stanno da tempo provando a fare “campagna acquisti” sia tra gli attuali consiglieri comunali (di maggioranza e di minoranza) sia tra i possibili candidati. Sul fronte ex democristiano non si discute la sicura candidatura a sindaco di Gaetano Colella. Non importa con chi e sotto quale sigla. Prontissimi a scendere al suo fianco ci sono i giovani Nicola Manna e Ignazio Castagliuolo de IL VOLO e la dottoressa Dina Verde del FLI (Futuro e Libertà, il nuovo patito di Gianfranco Fini). Di sicuro Gaetano ci sarà. E meno male che Gaetano c’è, sospirano gli amministratori in carica… Più complessa la partita all’interno del PDL. Il partito di Berlusconi ha poco conclusola campagna per il tesseramento. I due “big” foriani più impegnati a procacciare tessere, ovvero a raccogliere iscritti da poter utilizzare in futuro per la gestione del partito, sono stati Antonio Trofa e Nicola Nicolella, cioè gli altri due possibili candidati alla poltrona di primo cittadino all’ombra del Torrione. E proprio Trofa, sembra quello più impegnato sul territorio. Durante l’ultima campagna tesseramento, nonostante il bottino scarso ha già promesso posti in lista e sicure elezioni. Trofa, secondo quanto ha dichiarato a più di un simpatizzante di Alfano & Co, ha una voglia matta di elezione e di fascia tricolore. Ha già promesso quel che poteva e ricevuto qualche si. E’ molto presto, ovvio, ma registrare già questi momenti è un dato di sicuro interesse. Ma nel PDL provano ad organizzarsi gli ex aenne rimasti a presidiare il centrodestra, con Vincenzo Savarese e Mario D’Abundo di nuovo attivissimi. Fa la voce grossa anche l’UDC dell’eterno commissario Carmine Passaro. Nel giro di qualche mese – senza proclami, per carità – i casiniani sono stati bravi a raggiungere finalmente qualche importante posto in amministrazione. Stando in maggioranza hanno iniziato a criticare duramente Regine e compagni. Il potere logora anche i post-dc. Così lo hanno perso. Infine ritrovato. Poi siamo noi che ci persi a, a tutt’oggi, non abbiamo compreso se lo scudo crociato stia di qua o di là. Ah, già, dimenticavamo… l’estemo centro: un po’ di qua, un po’ di là… Interessante è il fermento nel mondo giovanile con la nascita di numerose associazioni, specie nella frazione Panza. Qui si fanno sentire (e rispettare) i diversi comitati civici capitanati da giovani con le idee chiare e (almeno per il momento) senza doppi fini: Vito Barnaba, Vincenzo Migliaccio e il sempre giovane Mario D’Abundo. Ultima iniziativa nata è quella promossa da Piero Temante, Francesco Migliaccio e Giuseppe Calabrese. Si chiama “LA SVOLTA”. Più che un nome un programma. Ed è proprio la svolta quello che per cinque, maledettissimi anni i foriani auspicano con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l’anima. Salvo poi, nel giorno benedettissimo delle elezioni, continuare pervicacemente a percorrere le solite, vecchie, sporche, puzzolenti e pericolose strade del passato. Perché i foriani son così. Fedeli alla strada che conoscono meglio. Anche se sanno che quella è la strada sbagliata. Infatti è quella che li ha condotti lì dove sono arrivati oggi: nella chiavica.

da Il Dispari nr 21 del 24 Novembre 2011

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