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Appunti e Spunti. Campilongo foglia di fico? 

carlino

Dalle stelle alle stalle. Solo andata, per il momento. Però, dopo qualche settimana da incubo qualcosa in casa Ischia sembra essere tornato al suo posto. Sasà Campilongo è nuovamente il tecnico gialloblù. Lasciamo stare le molte, troppe, parole dette liberamente, che volevano un mister blindato da un sontuoso contratto biennale. Tutti sanno (ora) cosa è successo, inutile tediare i già mortificati appassionati ischitani. Si ricomincia da Campilongo, a quanto pare una «foglia di fico» per coprire il senso del pudore di una società che aveva sbandierato ben altri programmi e promesso ben altri scenari calcistici. La conferma di Campilongo sembra sia stata dettata più dalla necessità di guadagnare nuovamente credibilità sia sull’isola che in terraferma.  Dopo le dichiarazioni rilasciate dai vertici societari circa la reale forza economica della società, che nulla avevano a che vedere con la questione della gestione dello stadio (è bene sempre chiarirlo, per onestà), non si poteva perdere la faccia non confermando l’allenatore dei record. L’allenatore che tanto ha dato in immagine ad una società che è ancora alla ricerca di una sua: reale ed affidabile. Si è passati troppo in fretta dai proclami per arrivare in Serie B, agli allarmi di iscrizione. Dagli acquisti faraonici, alla spending review.  Dai calciatori di Serie A e B  alla più canonica dichiarata austerity. In effetti non ci saremmo mai aspettato un Lello Carlino vestire i panni di chi non può permettersi (da solo) di affrontare certe spese. Sembrava ricordare il peggio ( o il meglio, vista la storia?) di chi l’ha preceduto, arrivando dove pochi scommettevano, spendendo pochissimo e senza mai illudere la gente (grande colpa questa, mai perdonata). Il presidente, onestamente, è stato chiaro come sempre,  anche se a promettere mari e monti non sono stati di certo coloro che vanno al campo. E la Green Island? Non erano solo i soci ischitani a non essere precisi con le scadenze? Così come ammettere che tutta la storia, diventata in realtà più tediosa che ambiziosa, del progetto dello stadio Mazzella non poteva partire, non per colpa dell’amministrazione, come sempre fatto circolare, ma solo perché non si era ancora fatta richiesta ufficiale in merito, oltre a non essere ancora pronto il progetto!

Ora si riparte, fortunatamente, da chi in questi mesi è riuscito a mantenere le premesse e le ponderate promesse: l’allenatore. Il quale, pur essendo stato fatto passare come colui che chiedeva una «cifra blu» per restare alla giuda dell’Ischia, ha dimostrato invece di capire la situazione e di mettersi a completa disposizione della società. Così come ora si vogliono far passare come «mercenari» i calciatori. Protagonisti di una cavalcata eccezionale solo poche settimane fa, sol perché hanno richieste allettanti in Serie D e vorrebbero essere visti riconosciuti contrattualmente le loro richieste di mercato, anche rinunciando a qualcosina. Ma si sa (o si doveva sapere)in «Serie C» si è appunto professionisti. Esistono i contratti con tutti gli oneri, che non poco gravano sulla somma netta richiesta dal tesserato. Crediamo che, oggi più di ieri, la garanzia per un altro campionato da protagonista sia Sasà Campilongo. Però bisognerà  vedere quanti dello «zoccolo duro» della squadra «Campione d’Italia», così come indicato da Campilongo, saranno accontentati e quindi messi a disposizione del tecnico. Il budget previsto per il prossimo campionato non è stratosferico, nonostante pronunciare la cifra al lordo risulti roboante. Bisognerà dunque, dopo Campilongo, attendere qualche giorno ancora per sapere chi accetterà di restare con un nuovo progetto, che punta a ridimensionare oltre ai programmi, anche e soprattutto, le spese. Nel frattempo il tecnico si sta muovendo per cercare qualche giocatore di categoria con richieste accettabili e che soddisfi le qualità tecnico tattiche. Così come da noi scritto qualche tempo fa prima di conoscere la reale situazione societaria a livello economico, quando affermavamo che confermando l’ossatura della squadra ed inserendo elementi di categoria, si poteva competere a fare un campionato di livello per cercare di rientrare nelle posizioni utili alla conquista della  «Serie C unica», senza per forza svenarsi. Ma si credeva, allora, che a rallentare i «progetti» fosse solo la questione della gestione dello stadio…

Nel frattempo dalla terraferma  risulta che l’Ischia abbia già bloccato qualche calciatore che lo scorso campionato ha militato in Eccellenza. Bisognerà verificare solo se il tutto è stato fatto in piena sintonia con l’allenatore. Come passa il tempo. Solo poche settimane fa si «sparava» il nome di Evacuo…

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