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Augusto Coppola: “siamo nelle stesse condizioni…” 

monnezza

Ancora una volta, a Forio, siamo nelle stesse condizioni….. A nessuno sarà sfuggito, trovandosi in strada, durante l’orario di raccolta dei rifiuti, il pessimo stato igienico dei camion, grandi e piccoli (porter), che si evidenzia nell’odore nauseabondo che li avvolge e li segue lungo tutto il percorso e a un’osservatore un poco più attento, sarà balzato agli occhi il percolato che fuoriesce da alcuni camion e si sparge sulla strada, rendendo persistente la traccia del passaggio della Ego Eco, o altra denominazione non ancora presente sugli automezzi, come da contratto…, problema evidenziato da molti rapporti e denuncie. A chi si è recato nei pressi dell’area ecologica o di trasferenza che dir si voglia, sarà venuto sicuramente il voltastomaco per gli stessi motivi, a causa del percolato sparso, proveniente dai camion in stazionamento. Senza parlare dello stato meccanico di molti automezzi e i rischi che ne derivano…

Soprassediamo sulla “figura di merda”  nei confronti dei turisti (sarebbe sterile retorica e utilizzo strumentale delle disgrazie che ci sono “capitate”, a detta degli stessi politici, che in realtà se le sono andate a cercare con il lanternino e ce le hanno regalate su un piatto d’argento), per focalizzare l’attenzione sulle condizioni nelle quali lavorano “alcuni” dipendenti e dico alcuni, in quanto come in molte famiglie scalcinate, ci sono figli e figliastri. Vi siete dunque mai chiesti, come cavolo fanno a lavorare, per sei ore continuative (dalle 4:00 di notte, alle 10:00 del mattino), i dipendenti della ditta aggiudicataria dell’appalto? Non hanno il naso e quindi non sentono il nauseabondo fetore? Non hanno lo stomaco e quindi il conseguente voltastomaco? O, in alternativa, gli piace sentirsi male? Niente di tutto questo, proprio per niente!

E con questa premessa, veniamo ai fatti, che ho intenzione di portare alla attenzione di tutti, fatti, che altrimenti rimarrebbero chiusi nelle stanze della società e dell’Ente. Lunedì, due dipendenti, un’autista e un addetto alla raccolta, che operavano nelle condizioni predette, con l’incarico di effettuare la raccolta, udite udite, per tutta Via Spinavola – Via Spinesante – dall’hotel Nettuno, ai Poseidon – dai Poseidon all’incrocio di Pietre Rosse, dall’Hotel Imperial a Monterone – Via Baiola e per finire tutta Via Borbonica, non sono riusciti a completare la raccolta (che il lunedì è tra l’altro molto consistente), entro l’orario di lavoro e sono pertanto risultati destinatari di una contestazione da parte della società Ego Eco, nonostante avessero evidenziato, sul foglio di servizio, le zone rimaste scoperte e la “solita” perdita di percolato. Per meglio chiarire, questa linea di raccolta è affidata a un’autista e un raccoglitore, che da solo (l’autista deve fare l’autista!) deve prelevare, porta a porta, sull’intera linea, tutti i rifiuti organici prodotti in tre giorni!

Detto questo, non posso evitare di pormi degli interrogativi. Oggi i dipendenti della società di raccolta sono 75 (settantacinque), in pochi mesi, da 50, sono diventati 75 e anche volendo considerare il fatto che non essendoci cassonetti da svuotare, non è richiesta la presenza di due raccoglitori sul retro dell’automezzo, non posso credere che il/i responsabile/i della società di raccolta non si siano resi conto della opportunità e necessità, almeno in alcuni giorni critici, di ricorrere a due raccoglitori, proprio per evitare di incorrere nella situazione descritta, con zone che restano scoperte dal servizio, con conseguente danno per l’intera comunità. Con 75 dipendenti, le risorse umane per organizzare bene il servizio ci sono, ci sono anche per la pulizia degli automezzi, perché questo non avviene? E poco importa ai cittadini e al sottoscritto, se i dipendenti sono utilizzati per altri compiti (es. Pitturazione…) su incarico dello stesso Ente, che ha invece chiari compiti e doveri di controllo sullo svolgimento del servizio. Facendo così, l’Ente è corresponsabile e “impossibilitato” a contestare alcunché! Come è possibile che gli autisti presenti sull’isola non siano impiegati per il trasporto in terraferma, e che lo stesso avvenga ad opera di autisti provenienti dalla terraferma? Questo non è previsto nel contratto di appalto…! Come è possibile che il/i dirigente/i della società incaricata della raccolta organizzino il servizio in questo modo quantomeno censurabile, fino a ricorrere all’utilizzo della benna sull’area di trasferenza…., prendendosela poi incomprensibilmente con i dipendenti, senza che il “controllore” (l’Ente) faccia nulla. I risultati di questa convivenza/connivenza, sono sotto gli occhi di tutti. Dove cavolo è il cambiamento promesso nella gestione della cosa pubblica?

Augusto Coppola

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