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Bufera mense: il riesame fa cadere l’accusa di associazione a delinquere 

Cade l’accusa di associazione per delinquere, restano tutte le altre contestazioni mosse agli indagati: il Tribunale del Riesame conferma solo in parte l’impianto accusatorio dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nelle gare per le mense di scuole, caserme e ospedali. I giudici della XII sezione penale, collegio D, hanno disposto la revoca degli arresti domiciliari per Nicola Summa, amministratore di fatto della Puliedil, la società al centro dell’inchiesta; nei suoi confronti è stato tuttavia disposto l’obbligo di dimora, misura alla quale restano sottoposti anche i figli Stefano e Silvio (rispettivamente socio e responsabile della società).
I giudici hanno inoltre disposto la trasmissione degli atti a tutti i Tribunali che sono territorialmente competenti per numerosi episodi emersi nel corso delle indagini: alcuni appalti, infatti, sono stati aggiudicati in Puglia, Abruzzo, Calabria, Piemonte e in altre regioni. Titolare dell’inchiesta è il pm Henry John Woodcock, secondo il quale la Puliedil otteneva appalti pubblici in cambio dell’assunzione di persone segnalate da sindaci e dirigenti di ospedali. Dalle intercettazioni era inoltre emerso che i cibi forniti a scuole, ospedali, istituti di assistenza e caserme era in molti casi scadenti o non corrispondenti al tipo previsto dal capitolato; in una scuola del Nolano gli alimenti erano addiritura contaminati da escrementi di topi.

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