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«CACCIA LA CANCELLIERI» 

LA GIURISDIZIONE SULL’ISOLA D’ISCHIA È DEFINITIVAMENTE VENUTA MENO. I SEI SINDACI DELL’ISOLA D’ISCHIA CHIEDONO LA RIMOZIONE AD HORAS DEL MINISTRO CANCELLIERI”.

“Con una durissima istanza rivolta al Presidente della Repubblica ed a quella del Consiglio dei Ministri, i Sindaci dei sei comuni dell’isola d’Ischia chiedono la adozione di un provvedimento di rimozione o revoca del Ministro Cancellieri e del Capo Dipartimento Birritteri dagli incarichi loro conferiti, per la incapacità manifestata nell’affrontare la problematica connessa alla riforma della geografia giudiziaria. I sei Sindaci accusano il Ministro di aver proceduto alla soppressione dell’unico presidio di legalità esistente sul territorio isolano, senza in alcun modo considerare la specificità geografica, né la inesistente spesa per l’uso del Palazzo di Giustizia, concesso in comodato gratuito dal Comune d’Ischia”.

Ecco il testo della nota inviata al Presidente Della Repubblica Italiana On. Prof. Giorgio Napolitano, Al Presidente Del Consiglio Dei Ministri Dott. Enrico Letta, al Prefetto Della Provincia Di Napoli Dott. Francesco Antonio Musolino, al Questore Di Napoli Dott. Luigi Merolla, al Presidente Della Corte D’appello Di Napoli Dott. Antonio Buonajuto, al Presidente Della Commissione Giustizia del Senato Della Repubblica On. Dott. Nitto Francesco Palma, al Presidente Della Commissione Giustizia della Camera Dei Deputati On. Dott.Ssa Donatella Ferranti e per Conoscenza Al Presidente Del Tribunale Di Napoli Dott. Carlo Alemi, al Procuratore Generale Della Repubblica presso la Corte D’appello Di Napoli Dott. Vittorio Martusciello, al Procuratore Della Repubblica Dott. Giovanni Colangelo, al Magistrato Coordinatore Della Sezione Distaccata Di Ischia Del Tribunale Di Napoli Dott. Giovanni Carbone e al Presidente Del Consiglio Dell’ordine degli Avvocati Di Napoli Avv. Francesco Caia:

Richiesta rimozione, ad horas, della dott.ssa Annamaria Cancellieri dall’incarico di Ministro e del dott. Luigi Birritteri dall’incarico di capo Dipartimento del Ministero di Giustizia.

I sottoscritti Sindaci dei sei Comuni dell’isola d’Ischia,
nel premettere che
- con istanza trasmessa in data 26.8.2013 hanno rappresentato la loro viva preoccupazione per la situazione determinatasi a seguito della disposta soppressione della Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli e dell’UNEP, auspicando che il Governo ed il Parlamento, preso atto dell’importanza del mantenimento dei Presidi di Giustizia sulle isole minori, in particolare sull’isola d’Ischia (la più popolosa d’Italia, ove, non a caso, con legge speciale era stata istituita anche la Sezione Lavoro e Previdenza), provvedessero all’urgente adozione di un decreto correttivo o di una Legge ad hoc per la reistituzione dell’ufficio giudiziario;
- tale richiesta è stata giustificata dalla specificità geografica e dalla densità abitativa dell’isola d’Ischia: circa 70.000 abitanti stabili, cui vanno aggiunti gli oltre 3 milioni di turisti durante l’anno, ma, soprattutto, dal fatto che il Presidio di legalità territoriale ischitano non comporta oneri economici per lo Stato, poiché ubicato in edificio di proprietà comunale, concesso in comodato gratuito, mentre la soppressione della Sezione, addirittura in violazione della clausola di invarianza di cui all’art. 10 dello stesso D.Lgs. 155\12, determinerebbe “maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, ma anche un notevole costo ed imponenti disagi a carico dell’intera utenza isolana per la trasferta in terraferma, con il prevedibile innalzamento del fattore di rischio per la pubblica incolumità dipeso dal sovraffollamento dei porti di Ischia e Napoli e dell’insufficiente numero dei navigli disponibili, già allo stato del tutto inadeguato nel corso della stagione turistica, da Pasqua a novembre, a far fronte alla richiesta di trasporto marittimo dei flussi turistici e pendolari (le 18 miglia marine che separano l’isola d’Ischia dalla città di Napoli costituiranno, indubbiamente, un ostacolo insormontabile alla erogazione del servizio pubblico essenziale della Giustizia ai cittadini Ischitani, tenuto conto anche dell’inefficienza del servizio di trasporto marittimo, delle frequenti mareggiate e delle conseguenti interruzioni dei collegamenti con la terraferma, che dal 13 settembre 2013 paralizzeranno anche la Giustizia);
- in tale contesto, hanno rappresentato che la disposta chiusura dell’UNEP di Ischia rappresentava un ulteriore, se non definitivo, “colpo di grazia” alla “Legalità” sulla isola d’Ischia, in quanto dal 14 settembre non sarebbero stati più notificati atti giudiziari ai residenti dell’isola (com’è noto, le notifiche postali, il più delle volte, non vanno a buon fine per la mancanza di una corretta numerazione civica e richiedono costi maggiori, fino a 15 volte), né sarebbe stato possibile azionare con la conseguenza che, in breve tempo, l’isola sarebbe divenuta una “Giungla di illegalità”;
- peraltro, con decreto dell’8 agosto 2013, il Ministro della Giustizia ha autorizzato l’utilizzo, per la durata di un anno, dell’edificio della Sezione distaccata di Ischia, sebbene soppressa ai sensi dell’art. 1, comma 1, del D.lgs n. 155/2012, per “la trattazione ad esaurimento dei giudizi civili e penali pendenti alla data di efficacia delle disposizioni di cui all’art. 11, comma 2, del D.lgs n. 155 del 7.9.2012”, per cui la permanenza dell’UNEP di Ischia, anche in conseguenza della adozione di tale decreto, sarebbe stata indispensabile a garantire non solo la gestione dell’arretrato della neo istituita Sezione Stralcio, ma anche e soprattutto il corretto svolgimento dell’attività giudiziaria e delle esecuzioni per i giudizi sopravvenienti relativi a cittadini residenti sull’isola, nonché per i numerosissimi giudizi e provvedimenti del sopravvissuto Ufficio del Giudice di Pace di Ischia;
- nell’invitare nuovamente il Governo ed il Parlamento, ciascuno per quanto di competenza, ad adottare urgentemente disposizioni correttive del D.Lgs. 155\12, garantendo la istituzione del presidio giudiziario sull’isola d’Ischia, i sottoscritti hanno chiesto di disporre il mantenimento dell’UNEP di Ischia, almeno per la durata di un anno, e cioè per il periodo di sopravvivenza della Sezione Stralcio istituita con il menzionato decreto ministeriale, per garantire la continuazione delle indispensabili attività connesse alle notifiche ed esecuzioni;
- analoghe istanze inviate sempre dai sottoscritti al Ministro di Giustizia per individuare, nell’ambito di un sereno e leale confronto tra Istituzioni democratiche, le soluzioni più idonee al perseguimento delle finalità prefissate dalla riforma della geografia giudiziaria, garantendo, nel contempo, a popolazioni numerose ed estremamente disagiate sul piano geografico come quelle dell’isola d’Ischia, la possibilità di esercizio effettivo del diritto alla “Giurisdizione”, altrimenti gravemente compromesso, sono rimaste totalmente inevase;
- intanto, in data odierna, il Presidente del Tribunale di Napoli, che ha sempre dimostrato grande sensibilità verso i disagi connessi alla insularità, con decreto n. 307/2013, ha disposto che “a far tempo dal prossimo 14 settembre, tutte le attività giudiziarie ed amministrative delle articolazioni territoriali di Marano, Casoria (…) ed Ischia sono sospese a tempo indeterminato”;
- la emissione di tale provvedimento e la adozione del D.lgs n. 155/2012, che ha disposto la definitiva soppressione dell’ufficio giudiziario della Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, privano definitivamente l’isola d’Ischia dell’unico Presidio di legalità esistente sul territorio;
- il complessivo trasferimento della ex organizzazione giudiziaria in terraferma ed il conseguente svuotamento delle Stazioni dei Carabinieri, del Commissariato, degli Uffici di Polizia municipale ed amministrativi (uffici tecnici, ecc.) dei dipendenti e del relativo personale, impegnati, nella qualità di testimoni, nei vari processi, penali, amministrativi ed anche civili, determineranno, da un lato, la impossibilità di garantire l’ordine pubblico sul territorio isolano e, dall’altro, la totale paralisi della attività amministrativa;
- la sospensione della attività giudiziaria sull’isola d’Ischia potrebbe acuire il malcontento della popolazione locale, originando imponderabili conseguenze legate alla mancata tempestiva evasione delle domande giudiziarie;
- peraltro ed inconfutabilmente, la soppressione della Sezione distaccata di Ischia del Tribunale comporterà un rilevantissimo aumento della spesa complessiva per lo Stato e per gli Enti locali (i costi di trasferta saranno gravosissimi per le già esauste casse comunali; quelli di notificazione saranno anche 15 volte maggiori di quelli attuali – si pensi alle cause di lavoro, penali e di volontaria giurisdizione, mentre per le altre cause i costi proibitivi costi ricadranno sulla utenza, già provata dalla recessione economica) ed un parte della popolazione (disabili e ceti meno abbienti) sarà definitivamente privata della possibilità di accedere alla Giurisdizione, mentre la restante potrà accedervi solo a condizioni particolarmente onerose;
- ogni richiesta tesa al mantenimento del Presidio giudiziario sull’isola d’Ischia, pur a fronte di una condizione particolarissima, se non unica, da un punto di vista geografico, che impedisce ogni assimilazione ad altri territori, sedi degli ex uffici giudiziari soppressi (che preclude per un lungo periodo dell’anno i collegamenti con la terraferma e, quindi, la libera mobilità), ha determinato nel Ministro della Giustizia un atteggiamento di totale chiusura ed una risposta assolutamente incongrua, se non addirittura mortificante, con la adozione di un decreto che permette l’utilizzo del Palazzo di Giustizia per un solo anno per lo svolgimento della attività relativamente alle sole cause pendenti alla data del 13 settembre;
- alla richiesta di mantenimento in vita dell’UNEP è seguita una piccata risposta del Capo Dipartimento che ha manifestato assoluta chiusura verso ogni soluzione del problema che andasse nella direzione di tutelare gli interessi della comunità isolana, ricorrendo a giustificazioni di carattere giuridico neanche condivisibili;
ciò posto e ritenuto
chiedono, congiuntamente, al Sig. Presidente della Repubblica ed al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, in base alle rispettive prerogative, di rimuovere e, comunque, revocare il Sig. Ministro della Giustizia ed il Sig. Capo Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi dai rispettivi incarichi, dimostratisi totalmente inidonei ad assolvere ai ruoli ai medesimi assegnati.
Chiedono, altresì, al Sig. Prefetto ed al Sig. Questore di Napoli, nei limiti delle rispettive competenze, di assumere tutte le determinazioni necessarie a garantire l’ordine pubblico sul territorio dell’isola d’Ischia.

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