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Calcio, ma non solo. Chiacchiere e “tabacchere” ‘e legno ù Banco e’ Napule nun’impegne 

di Luigi Iannucci | Vorrei ancora una volta ringraziare Gaetano Di Meglio, che mi ha invitato a scrivere per le sue nuove realtà editoriali: Tgischia ed Il Dispari. Lo voglio ringraziare perché ogni giorno verifico sulla mia pelle come la gente legge assiduamente, in questo caso, i miei pezzi. Come ha oramai eletto le testate dirette da Gaetano Di Meglio, a proprio punto di riferimento per l’informazione, non solo di cronaca, ma anche sportiva. Evidentemente si sentiva il bisogno di avere anche un altro punto di vista.

Per strada mi fermano molti amici, che mi chiedono informazioni su quanto ho scritto. La cosa mi fa indubbiamente piacere. Più di qualcuno, per amicizia o per cortesia, mi riferisce anche qual è il pensiero, che ha nei miei confronti, qualche altro mio amico, non tanto per quello che ho scritto, ma solo perché ho scritto!

Articoli scritti semplicemente, senza nessuna pretesa letteraria, ma solo con la volontà di informare e di far leggere il pensiero dei protagonisti (vedi intervista a mister Mimmo Citarelli, al d.g. Nicola Crisano ed ai tifosi più rappresentativi). Evidentemente i pezzi da me firmati non sono stati scritti in modo semplice, e più di qualcuno ha inteso dare agli stessi un senso opposto a quello che effettivamente hanno. Di questo mi dispiaccio, ma non mi sorprendo. Qualche anno fa le “chiacchiere” su di me si fermavano alla mia scelta personale di voler collaborare con l’Ischia Isolaverde o meno. Con alcuni, che abituati ed esperti da tempo, erano pronti a fare dietrologia. Siamo, evidentemente, punto ed a capo.

Il punto però è un altro. La cosa più importante è che tutto questo ha – se ce ne fosse stato bisogno – confermato il grande successo di Tgischia in rete; ed il buon impatto che ha avuto il settimanale il Dispari, che con quattro numeri e senza nessun tipo di traino pubblicitario particolare, è stato accolto positivamente dalla gente.  Tutto ciò grazie al frutto del lavoro e della tenacia del suo editore e direttore.

Probabilmente molti sono abituati, più che a leggere, ad ascoltare l’indottrinamento da parte dei soliti noti; quando poi sono costretti a leggere fanno fatica a comprendere quanto effettivamente letto. L’importante (per loro), però, è identificare il “nemico”. Perché altrimenti il calcio ad Ischia che sport sarebbe? Senza “nemico” non si potrebbe spettegolare, far circolare voci maligne e spesso infondate. Non si potrebbero avere tavole rotonde o summit, quasi, giornalieri dove dare numeri  più che un mestiere è un modus vivendi.   Il tutto, per far capire ancora di più il concetto, potrebbe essere sintetizzato in queste parole: “se non c’è nessuno che mi è antipatico in società, va tutto bene. Il resto sono chiacchiere. Se invece, poco poco, c’è qualcuno che non mi è simpatico, allora non voglio sapere niente dell’Ischia. Non voglio comprarmi l’abbonamento e non voglio vendere gli abbonamenti per la società. E se mi gira me ne vado sulla terra a vedere la partita.”  La sintesi di questo pensiero è del tutto legittima e sacrosanta (anche per chi va sulla terra per protesta, pur  avendo comprato l’abbonamento).

 Però vale per tutti.  Altrimenti sono solo le solite, antipatiche, e da qualcuno amate, chiacchiere.

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