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Campania felix 

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Dopo le conclamate eccellenze nei rifiuti, quelle della malavita e della mala sanità, quelle dei trasporti, delle griffe farlocche nei negozi vintage, della mozzarella di bufala alla cartapesta, del nuovo libro di Roberto Saviano, dei vari Gigini Sindaci e Presidenti, del Mazzarri senza core, per fortuna il 2013 sarà anche ricordato dalle popolazioni campane, viva iddio, per gli eccezionali risultati che le sue squadre hanno saputo ottenere.

Aveva iniziato prepotentemente proprio l’Ischia di Carlino con il chiudere a mani basse il suo campionato, a seguire la Salernitana con l’approdo in I° Divisione, il Napoli con il suo meritatissimo secondo posto, infine l’Avellino dell’amico Iacovacci ritornando prepotentemente in serie B , ed ancora meritatamente la Turris con la Coppa Italia di D, si ripeteva ancora l’Avellino con la Super Coppa di Prima Divisione, nuovamente la Salernitana con la Super Coppa  di  Seconda  Divisione ed  a chiudere trionfalmente l’Ischia di Sasà con la Poule Scudetto della D.

Credo, anzi senza il credo, ne basta e ne avanzi perchè più Felix di così non l’aveva pronosticato nemmeno Plinio il Vecchio !

La chiusura del secondo atto messo in scena dalla Carlino Band nella ridente e soleggiata cittadina di Piancastagnaio, alla vigilia di un Natale che si preannuncia freddo, ventoso e piovoso, rappresenta un auspicabile preludio allo spettacolo per la prossima stagione.

Infatti un Presidente Carlino così euforico, determinato e propositivo non lo si era visto neanche in occasione della festa promozione, le sue dichiarazioni unitamente a quelle di Campilongo e quelle non rese dal D.S. (come al solito ha preferito parlare di se stesso e del suo orgoglio per la scelta di Sasà. Come appare lontana l’affermazione: “Sono onorato di fare calcio con Mandragora e se un giorno vorrò farlo ancora lo farò solo con lui!“ )  hanno finito per radiografare l’attuale  momento e maggiormente il futuro ancora tutto da scrivere ed interpretare.

I concetti chiaramente espressi dal Presidente, e consequenziali alle legittime richieste del Tecnico, raccontano della necessità improrogabile di organizzare la SOCIETA’ collocando uomini giusti al posto giusto in modo da limitare al massimo i danni che possano arrecare i tollerati per eccellenza. Mi spiego.

La C2 , perché no la C1 dopo le aperture del presidente Macalli, necessita di una organizzazione meno improvvisata e lontana finalmente dalla ridicola autotutela e dalla autoesaltazione dell’Io per antonomasia.

Un allenatore maniacale, severo, intransigente e lavoratore come Campilongo è giusto che chieda garanzie tecniche,  ma anche che privilegi fondamentalmente la creazione di un apparato all’altezza della Categoria e dei suoi dettami organizzativi.

Le promesse del Presidente Carlino al riguardo tranquillizzano i meno prezzolati sul ripetersi cadute di stile o sul perverso e consolidato meccanismo delle false illazioni riferite al Presidente dal solito untore al solo fine di proteggere il suo IO e coprire le verità.

Ben venga quindi un riassetto societario che non è assolutamente rivoluzionario ma vuole solo perseguire disegni organizzativi e che deve rispondere alle legittime aspettative di un gruppo di imprenditori che hanno concretamente coperto deficit gestionali paurosi provocati da una superficialità condita da una inesperienza assoluta.

Campania ancora e sempre felix dando certezze e serietà a tutto quanto Maione e Company con l’avvallo di Carlino stanno programmando. Tra le assolute certezze vanno doverosamente annoverate al primo posto la disponibilità dei Campi Mazzella e Rispoli , con l‘adeguamento del primo e la realizzazione della foresteria nel secondo.

Risposte che non solo il Sindaco deve dare ma l’intera classe Dirigente a prescindere dalle colorazioni o dai ruoli perché lo pretendono il recupero delle posizioni che ci furono scippate, la realtà socio-economica in cui si interagisce e le manifestate disponibilità del Presidente Carlino e della sua Green Island a cui non guasterebbe che la componente ischitana si sforzasse di dare un ulteriore e concreto segnale di presenza.

Ischia ancora e sempre felix.

 

 

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