Casamicciola: la truffa corre sul filo… della mozzarella 

Tempo d’estate, tempo di truffe. Un binomio purtroppo a noi noto e che in questi giorni sta dilagando negli ambiti più disparati, uno su tutti i taxi.

L’ultima solo in ordine cronologico (ne siamo tristemente certi) coinvolge il mondo della ristorazione. E precisamente della ristorazione casamicciolese. A segnalarcelo è stata una nostra lettrice che indignata ci ha prontamente contattati. La faccenda vede come scenario il centralissimo ristorante pizzeria in Piazza Marina.

Ecco la precisa ricostruzione fatta dalla “truffata”:

“L’altra sera siamo andati a mangiare una pizza a Casamicciola. Passeggiando per le vie del centro cercando una pizzeria che ci piacesse e dove fermarci a mangiare abbiamo notato delle vere e proprie gigantografie che, con sullo sfondo un’accattivante foto di una fumante pizza margherita, attirava lo sguardo con un enorme “3,50 euro”, il tutto posto all’esterno del ristorante pizzeria”

Attirati dalla pubblicità i nostri segnalatori decidono di sedersi e subito il proprietario interviene per farli accomodare e prendere subito le ordinazioni delle cose da bere. Fretta un po’ eccessiva, ma che sarà spiegata successivamente.

Trascorsi una decina di minuti il solerte proprietario si riavvicina al tavolo per prendere le ordinazioni. Nel sentire che i giovani avventori avevano intenzione di ordinare due piuzze margherita (quelle della promozione) ha avvisato di aver terminato la mozzarella fior di latte e che quindi essendo impossibilitato nella preparazione di quella tipologia di pizza, consigliava di prendere quella con la mozzarella di bufala, il cui costo è esattamente il doppio (quindi 7 euro a pizza).

“Ordiniamo comunque perché ormai eravamo lì seduti e avevamo già preso da bere – continua la nostra lettrice indignata – e la cosa assurda è che il nostro vicino di tavolo ci ha chiesto se anche a noi il proprietario avesse raccontato la storia del fior di latte esaurito, fatto molto sospetto per un ristorante pizzeria. Insospettita mi connetto ad internet e leggo le recensioni del ristorante su TripAdvisor, scoprendo che il giochetto della mozzarella di bufala è un MUST del locale.”

Dopo un po’ di attesa sono poi arrivate le pizze, altra amara sorpresa per i nostri amici: cruda, gommosa e con una mozzarella disgustosa, molto lontana dall’essere minimamente paragonata alla mozzarella di bufala. Ma è al momento dl conto che la faccenda giunge al suo paradossale epilogo.

“Disgustati – continua – al momento di chiedere il conto, faccio educatamente notare al gestore della pizzeria che, per correttezza, prima di far sedere i clienti al tavolo dovrebbe avvisarli della mancanza della mozzarella fior di latte e quindi dell’impossibilità di accedere alla promozione sponsorizzata sulle gigantografie, in modo che al cliente sia concessa la possibilità di fare le proprie valutazioni e scegliere di sedersi e prendere la pizza con la bufala al doppio del prezzo o di recarsi altrove.”

E’ in questo punto della storia che il gestore dà il meglio di sé, rivolgendosi in toni severi e alterati: “a me non frega niente di quel che dici e se non ci volete venire più da me va bene, tanto i turisti tedeschi e russi continuano a venire qui e degli altri non mi importa.”

Affermazioni che danno un quadro completo della mentalità “pseudo furba e provinciale” che molti commercianti ed operatori isolani hanno e mettono in pratica. Da una rapida scorsa su internet, constatiamo che il ristorante ha davvero molte recensioni pessime e quasi tutte riportano del trucco delle gigantografie (e risalgono a date recenti).

Dove sono i controlli? Personaggi del genere possono davvero continuare a truffare le persone indisturbatamente? Siamo sicuri di voelr mettere nelle mani di questi soggetti il nostro territorio?