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Casamicciola sul “Mar dei Sargassi”. Debiti e vertiginosi buchi di cassa: un mix esplosivo per un futuro da brividi! 

Ida Trofa|“Quattro pirati sul Mar dei Sargassi

in una zattera fatta di assi;

vanno remando, dicono loro,

alla ricerca di un grande tesoro.”

E così alla stregua dei pirati del Mar dei Sargassi, “Casamicciola Terme” sembra, sempre più in balia delle onde, aggrappata ad una zattera d’assi, nel tentativo di rimanere a galla certa, però, di non poter trovare nessun tesoro in un oceano senza sponde.

Parliamo, infatti, di una macchina amministrativa ed un ente, quello di Casamicciola Terme, inceppato dai debiti e dai vertiginosi buchi di cassa che null’altro fano presagire, se non un futuro da brividi.

1milione e 500mila euro di Fido completamente o quasi scoperti, ovvero l’Ente, la cittadinanza tutta, dunque, sotto con la banca di 1milione e 460mila euro. Con la conseguente necessità ed il peso di sostenerne gli interessi derivanti e dovuti. Liquidi, introiti pagati cash dalla clientela del porto turistico sfuggenti alla Marina di Casamicciola e tutti relativi a fatture risultanti non incassate, ma emesse. Soldi che L’Ente ha recuperato anche grazie all’azione della passata gestione, in tempo utile per lo scorso mercoledì, prima che ci si rivolgesse alle autorità per segnalare le anomale incongruenze. E forse qualcuno ci ha rimesso anche di tasca sua, questo, però, ha scongiurato la necessità di denunciare e rivolgersi per le autorità competenti, preparando il possibile scenario di quella che a tutti gli effetti poteva configurarsi come la nuova saga dei “bancomat” senza limiti e tetti di spesa a danno del porto turistico casamicciolese. Questa volta a danno della  di Marina di Casamicciola. Fortunatamente alla fine tutto è stato chiarito, le somme non chiaramente tracciabili sono ritornate al loro posto ed ora si spera che nell’immediato futuro si possano risollevare le sorti societarie ritornando anche a pagare i lavoratori e magari godendo anche del frutto del loro lavoro. Per questo, i dipendenti di Marina che si stanno occupando della ordinaria manutenzione della sede municipale, pur non ricevendo lo stipendio, meritano un plauso. A  loro va anche il dovuto riconoscimento per aver individuato una perdita nella cisterna dell’acqua che stava causando pericolose infiltrazioni nella sala consiliare al piano seminterrato. Ad evidenziare la gestione un po’ allegra del patrimonio comunale vi è un fatto emblematico già all’epoca dei fatti assurto alle cronache isolane: un gommone della società Marina di Casamicciola è stato portato in riparazione con tutto il motore presso un cantiere nel napoletano. Questo accadeva due anni fa. Da due anni oramai si sono, però, perse le tracce di questo gommone ed il gommone a Casamicciola non è più ritornato! O meglio si spera che questo, fatta salva la possibilità che lo stesso sia stato venduto per recuperare i costi, sia ancora in cantiere sotto la custodia dei meccanici che attendono di essere pagati per restituire il natante. Una situazione davvero drammatica che a questo punto non lascia ben presagire per il futuro e per la risoluzione della quale  non sembra esserci altra via che quella di chiedere nuovi ed ulteriori sacrifici ai cittadini con nuove tasse e balzelli o magari aumentando le aliquote relative alle imposte previste. Un’altra soluzione che potrebbe far scongiurare l’ipotesi “salasso popolare” è la privatizzazione dei settori clou del paese. In merito non ci resta che attendere e sperare fiduciosi di poter superare questo difficile momento.

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