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Casamicciola verso il blocco dei servizi:I dipendenti comunali diffidano il municipio e scrivono al Prefetto 

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Ida Trofa|I dipendenti comunali di Casamicciola Terme, dopo le voci già anticipate sul nostro quotidiano, preavvisano in via ufficiale un’azione di protesta e l’interruzione del servizio al partire dal 18 marzo. La presa di posizione forte ed irrevocabile a seguire il mancato pagamento degli stipendi per questo mese di febbraio.”Visto che alla data odierna non sono stati pagati gli stipendi ai dipendenti del comune” – si legge nella nota inviata al sindaco, al segretario comunale e al Responsabile del servizio Economico e Finanziario-   ” si concretizzeranno azioni di protesta ed interruzione del servizio”.Ciò considerato che gran parte dei dipendenti hanno cessioni di quinto dello stipendio o rate di mutuo da pagare e il protrarsi di questa situazione causa sicuramente un danno economico. I dipendenti chiedono pertanto di “conoscere la data certa in cui saranno devoluti gli emolumenti”. Nel caso in cui non saranno date certezze sul pagamento delle spettanze sono state preannunciate azioni di protesta che si concretizzeranno nella interruzione dei servizi a partire dal 18 marzo, garantendo  solo quelli essenziali. Nella nota ufficiale i dipendenti dichiarano molti di più evidenziando che si riservano in ogni caso di intraprendere azioni di rivalsa e risarcimento danni. Insomma un situazione dura che rischia di causare oltre al danno la beffa di ulteriori aggravi a carico del contribuente nel caso, realmente, le azioni di rivalsa minacciate graveranno ancora sulle tasche dei cittadini. Insomma l’ulteriore tassello, la ciliegina sulla torta di una situazione sociale assurda e paradossale, un cerchio anomalo e perverso dove appare palese e chiara l’inutilità della politica, dei governi. Tutto si regge su un astratto cittadino contribuente, in una comunità dove quasi il 50% è impiegato tra comune e partecipate, veri e propri carrozzoni ingurgita soldi che creano solo debito, una fetta son i disoccupati e senza lavoro(parliamo della cittadinanza attiva), una fetta fa impresa e affari gestendo la politica e le sue commistioni,magari risparmiano pure su tasse, contributi oneri ed obblighi vari.La restante parte, lotta, si dimena e combatte per fare impresa o lavorare in un paese, senza fogne, senza depuratori senza mezzi pubblici, senza collegamenti marittimi, senza strade praticabili, senza pubblica illuminazione, senza un servizio di raccolta, rifiuti degna e con una innumerevole sfilza di incombenze, tasse, trafile burocratiche ed ostacoli di ogni genere per tenere in piedi una realtà lavorativa che non rende e per pagare, quando ci riesce, i costi di un apparato che non gli restituisce nulla neppure in termini di servizi! Per carità con tutto il rispetto per le persone, un apparto in gran parte fondato sul clientelismo e sugli apparentamenti, un apparato dal quale non ci si può aspettare null’altro, se non soluzioni a breve termine che nulla hanno a che vedere con il rilancio sociale ed economico. Proteste a parte e giuste rimostranze, il meglio che ci possiamo augurare nella condizione attuale e una parca sopravvivenza e un auspicabile galleggiamento in un isola che non è quella di Pasqua, ma le sia avvicina a grandi bracciate.

Clicca per leggere la lettera dei lavoratori: diffida pagamento stipendi

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