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Casamicciola:Più che Sant’Antonio una Via Crucis 

Le luminarie di S.Antonio spente

Dopo la processione e gli altarini cancellati al Catiglione sospese anche le luminarie in via Cumana lato ovest di Perrone. Malumori e polemiche inevitabilmente condite da una piccante vena politica. Più che unire quest’anno Sant’Antonio spacca 

Non si placano le polemiche ed i malumori per questa edizione 2013 di Sant’Antonio a Perrone: Secondo i devoti ben informati sarebbe questo il secondo anno consecutivo in cui lo zampino della politica e pare di qualche ex amministratore con la passione per il comitato di Sant Antonio abbia rovinato il tanto sentito ed atteso appuntamento con i festeggiamenti in onore del Antonio da Padova. La ricorrenza ed il lavoro organizzativo intorno all’evento religioso non era cominciato nel migliore dei modi e con il buon auspicio dopo che si era deciso di cancellare il passaggio della tradizionale processione in località Castiglione e sul tratto di Statale che va dai vivai alla croce. Uno smacco tanto grande che gli stessi cittadini credenti hanno voluto esternare tutto il loro malumore ed il dispiacere per una scelta così drastica che in un solo giorno cancella decenni di tradizione giustificando il tutto con questioni di carattere logistico e di traffico e blocchi viari.

Tra qualche giorno sarà Sant’Antonio, da decenni ormai il Santo esce dalla sua chiesetta per fare visita alle famiglie che abitano nelle strade di Casamicciola più precisamente a Perrone; ogni famiglia si organizza a più non posso per il passaggio del Santo, ma ahimè quest’anno il parroco della chiesetta di Sant’Antonio ha deciso che per la contrada di via Castiglione e via Salvatore Girardi dove… venivano organizzati dei tavoli per l’accoglienza del santo non passerà e non farà visita.”- Dice Mario Manzi un cittadino ed imprenditore casamicciolese a cui sin da bambino è stata insegnata la devozione a Santo a cui ogni perronese sente di appartenere-”Purtroppo questo non è stato accettato da chi vive in quelle strade ma se il parroco della chiesetta di Sant’Antonio ha deciso così ce ne facciamo una ragione, resta il fatto che il Santo rimane e i parroci vanno e vengono..è l’unico che ha lasciato un segno indimenticabile resta per me Don Leonardo!!” conclude il Manzi non lesinando una frecciatina al Parroco. Dello stesso avviso e individuando lo stesso capro espiatorio Sofia Manzi ricorda la tradizionale processione:” Io ero bambina e mi ricordo che il Santo lo aspettavamo tutti in strada con amore e si faceva festa ,mia mamma,era molto devota a S.Antonio ,per chi bisogna cambiare le tradizioni che ,durano da anni e anni ,il nuovo parroco non a recepito niente da Papa Francesco ,bisogna ribellarsi e lottare per le tradizione tradizioni che non si possono cambiare”.

Fedeli in rivolta dunque e certamente profondamente colpiti dalla scelta di lasciare fuori dal rito e dai festeggiamenti una parte della popolazione sentitasi tradita dalla sua Chiesa e dal suo pastore perchè persuasi che la stessa la Chiesa insegna che bisogna unire e non dividere.

Nonostante le contestazioni e le manifestazioni di disappunto stamani, si è consumato l’ennesimo atto di una fase prefestiva che molti cittadini stanno vivendo come una prevaricazione ed una sorta di accanimento personale e mirato verso determinati cittadini. Al montaggio dell’apparato luminario per scelta tecnica, le arcate sono state montate solo fino ad un certo punto di via Cumana; più o meno all’altezza dell’incrocio con Via Mortito. Una scelta che ha ferito, nuovamente, una gran parte di popolazione. In particolare le persone, fedeli e sostenitori di Sant Antonio residente nella restante parte della Cumana che hanno preso la cosa come un fatto puramente personale. Addirittura legato alla politica di chi da ex amministratore addentro alle questioni dell’organizzazione, credendo di veicolare attraverso la fede il voto e le questioni personali aperte con il sindaco Arnaldo Ferrandino, avrebbe individuato presunti traditori dell’urna e sostenitori dell’avversa fazione politica da imbonizzare, precludendo loro la partecipazione ai festeggiamenti in onore del Santo Antonio di Perrone. A questo punto di mezza Perrone! A spiegarci la sua amarezza è Rosanna La Monica, per tutti Rosanna a Pescheria tra le prime a restare fuori dalle vie vestite a festa e che si è fatat portavoce come il Manzi di una protesta condivisa da tantissimi fedeli: “Non è giusto quello che hanno fatto! Io con la mia famiglia ho sempre collaborato sin da piccola, sostenendo ed adoperandomi per un Santo a cui credo molto, per una festa che sento tantissimo in un paese a cui credo di appartenere. Ci è stato detto che non ci sono soldi! Sarebbe bastato dividere le arcate montate sparpagliandole lungo la via e non montando tutti e venti gli archi in un solo posto. Si potevano mettere 15 su di un versante e cinque dall’altro. Questo inferto a noi fedeli e devoti è stato un duro colpo ci hanno tolto la gioia di un evento tanto atteso e per me che ho parlato e palesemente contestato la scelta, questa è l’ennesima vigliaccata politica di chi usa tutto e tutti credendo di raggiungere i suoi scopi! Questa è una porcata ma come si dice Sant Antonio vede e provvede ed ogni cosa giunge a suo tempo… noi cittadini non siamo tanto stupidi coem crede qualcuno ed abbiamo imparato a capire chi sta con noi a prescindere e chi invece vuole solo usarci…”. In realtà sembrerebbe che la scelta di montare solo una parte delle luminarie evitando di “accendere “ l’intero corso sia stata una questione economica coincidente con la scarsa disponibilità di cassa per il pagamento dei vari eventi e manifestazioni previste in calendario. Sicuramente ogni scelta o decisione avrà la sua giusta o meno non siamo noi a stabilirlo, motivazione, quel che resta è l’incredibile capacità tutta nostrana di saper rovinare e distruggere anche i momenti più belli e significativi della nostra cultura.

L’INCISO

Mettendo da parte al cronaca mi si consenta di usare questo strumento per fare una particolare preghiera a due persone in particolare (per il sindaco evitiamo, potremmo finire come a Natale e al Corpus domini:completamente al buio e con gli altarini rotti) che i fedeli di Perrone individuano come riferimenti, il Parroco di Sant Antonio per la parte “sacra”e l’Ingegner Castagna per il Profano. Egregi membri di questa comunità che da sempre avete operato e contribuito materialmente alla festa di Sant Antonio, alle cerimonie e alle “apparate”, come si dice dalle nostre parti, placate questo malessere, sostenete ed accontentate i cittadini ed i fedeli in questo particolare momento che dovrebbe essere di gioia e di rinnovato spirito religioso ed interiore. Intercedete, “appicciate doie lampadin”, ostentate Sant Antonio anche nelle vie dei fedelissimi al Castiglione e sulla croce, evitare ulteriori tensioni e ferite nella popolazione non potrà fare che bene.

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