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Casamicciola: stipendi e pagamenti bloccati a causa del predissesto 

senza soldi

Trida | Sembra più complicata e controversa del previsto la situazione degli stipendi da pagare ai dipendenti comunali di Casamicciola Terme.Infatti a seguire il mancato versamento delle mensilità AMCa, arriva anche quello degli stipendi per i dipendenti comunali di Casamicciola Terme che avrebbero dovuto riscuotere il 15 febbraio scorso. Ma se  per i lavoratori monnezzari,per cui presumibilmente si dovrà attendere la TARES a luglio e poco conta il proclamato stato di agitazione, la condizione dei detti comunali si fa intricata ed inevitabilmente legata alla richiesta di predissesto. La Tesoreria su sollecitazione delle banche a cui fa capo il comune casamicciolese, ma sopratutto su precisa indicazione della Corte dei Conti, non potrà dare seguito al pagamento degli stipendi dei dipendenti fin quando non sarà chiarito l’esito della richiesta di risanamento, meglio nota come predissesto. Non ci sarà dunque nessun anticipo di cassa per i dipendenti atteso che il piano presentato potrebbe non essere accettato e dunque il comune andrebbe in contro al sicuro dissesto. Una eventualità, un rischio che non può non mettersi in conto prima di avviare ogni azione di risarcimento o pagamento che poi porrebbe in condizione di scoperto e di debito l’istituto.  Venerdì è stato fissato un incontro a Roma al Ministero del sindaco Arnaldo Ferrandino con i funzionari incaricati del procedimento e della richiesta economica di risanamento avanzata dagli amministratori di Palazzo Bellavista. L’auspicio e che la procedura avviata da Ferrandino & Co. possa ottenere una accelerazione e le richieste casamicciolesi accolte a scongiurare il temuto dissesto economico. Tempi duri dunque anche per i così detti titolari di posto fisso e comunale, anche loro alle prese con i ritardi ed i disagi di stipendi vacillanti ed incerti. Una situazione che  sta scatenando i malumori ed i mugugni dei lavoratori alle prese con le grandi difficoltà del bilancio familiare, oramai senza più entrate certe, ma con la sicurezza di uscite pesanti e certissime determinate dalle tasse comunali ed i balzelli statali.Un circolo vizioso strettamente collegato, come un cane che si morde la coda. Un circolo dove il debito pubblico aumenta in considerazione dell’enorme mole di costi determinato anche dalle partecipate e dalle unità in servizio, senza che l’Ente ne possa sostenere la sussistenza e, di rimando, senza che il cittadino dipendente possa rispondere alle istanze municipali e al pagamento di tasse e quant’altro. Tempi duri certo, ma sopratutto per il paese e per la comunità tutta che appare inerme e senza mezzi  per fronteggiare questa grave deriva. 

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