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Censura aziendale:Team 3R vieta libertà di pensiero e parola 

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Gennaro Villani e Paolo Monti sospesi a tempo indeterminato dal lavoro e multati per aver parlato in un video e rilasciato un’intervista. La nuova NU di Lacco Ameno impone il divieto di libera di espressione e manifestazione

Quel che accade a Lacco Ameno ha dell’incredibile e sconcertante, assurdo, intollerabile, ma sopratutto vergognoso! La società Team 3R di Torino fresca fresca vincitrice dell’appalto faraonico per la gestione rifiuti lacchese ha imposto per i lavoratori il divieto di libera espressione e manifestazione.
“Sospeso dal servizio per aver rilasciato [...] una intervista dove si dichiara che la società mischia tutti i rifiuti, nono fornisce il vestiario ne gli spogliatoi” si legge nella contestazione della Team3R.

Ovvero ne più e ne meno della verità: la Team 3R “imbroglia” e “truffa” – secondo quando hanno dichiarato i due operai – il comune ed i cittadini. Ma secondo la vigente censura societaria è fatto obbligo a chiunque di tacere.

Se la società torinese profumatamente pagata raccoglie e mischia tutti i rifiuti senza differenziarli è fatto obbligo di non segnalare la notizia di reato. Se la società non rispetta i contratti e le più elementari norme di sicurezza sul lavoro è fatto obbligo di arrangiarsi e non protestare per la tutela e la salvaguardia della propria salute. Se gli spogliatoi e le divise nono sono disponibili è fatto obbligo di lavorare con abiti propri e se ci si azzarda a parlare con la stampa o rilasciare interviste si incorre in sospensioni, multe pecuniarie e segnalazioni.

Ben due autisti, Gennaro Villani e Paolo Monti , sono stati sospesi a tempo indeterminato dal lavoro e multati per avere protestato contro l’imposizione e l’obbligo di eseguire altre mansioni diverse dalle loro, mentre cinque operai sono stati segnalati solo per aver chiesto abiti e spogliatoi.

Questa mattina e quella precedente gli autisti della NU si sono presentati per andare al lavoro ma sono stati tenuti fuori. Il motivo?

Lunedì hanno ricevuto una lettera di sospensione per aver fatto alcune dichiarazioni davanti alle telecamere ed ai giornalisti .

La lettera entra nel dettaglio e parla di interviste rilasciate. Interviste apparse in alcuni servizi diffusi su quotidiani on line, Youtube e nelle televisioni attraverso i quali i lavoratori denunciano lo stato in cui sono costretti a lavorare e la mancanza totale di rispetto, l’assenza di interlocutori seri e responsabili pronti ad interagire senza minacciare azioni legali e licenziamenti. Da qui la sospensione da parte dell’azienda, che denuncia anche “pesanti ingiurie”.

“Sono tutte falsità, abbiamo sempre agito nel rispetto della legge” dichiarano i due lavoratori sospesi e messi alla gogna. I due autisti sospesi sono incorsi nei provvedimenti più drastici, dunque per avere rilasciato alla stampa un intervista denuncia con la quale indicavano le pratiche scorrette messe in essere parlando di una fattuale insostenibilità del lavoro. Ne più e ne meno di come dovrebbe fare ogni persona civile e rispettosa della legge.

Per la Team 3R invece, la libertà di parola ed espressione, una legittima richiesta etica e lavorativa è un onta da lavare con l’allontanamento e la punizione estrema.
Un atto totalmente illegittimo ed antidemocratico che tratteggia i caratteri di un azienda evidentemente abituata a reprimere i lavoratori trattati alla stregua di deportati, bipedi da soma tenuti sotto la sferza del ricatto e della minaccia.

Un azienda avvezza al ribasso a tutti i costi volto probabilmente ad una rapida espansione da bilanciare poi a danno dei lavoratori. Non uomini ma birilli da abbattere e calpestare, manovalanza su cui lucrare senza dignità, senza rispetto. Del caso è già stato investito il sindacato, anche l’amministrazione lacchese sa.

Il sindaco Carmine Monti è a conoscenza della vergognosa vicenda e lo è anche il vicesindaco Aniello Silvio che ha personalmente chiamato il Villari per intercedere e convincerlo a lavorare senza creare tensioni. e porre fine ai continui scioperi ed astensioni.

Non c’è accenno alla necessità di regolare e mediare sui licenziamenti minacciati e lettere di sospensione dell’altra parte, quella forte, la parte aziendale. E’ ormai questa l’ordinaria amministrazione della logistica monnezzara lacchese, un violento scontro che non può trovare pacifici confronti perché non vi è rispetto.

Non vi è rispetto per la gente, non vi è rispetto per chi lavora per i cittadini, l’imperativo è occultare l’evidenza dei fatti, tacere e togliere i rifiuti dalla strada il resto è pura utopia, confidando nel disinteresse di chi la legge dovrebbe farla rispettare, indistintamente e non classificandola in ceti e appartenenze sociali.

“Posso anche non condividere la tua idea, ma darei la vita affinché tu la possa esprimere”, sosteneva Voltaire evidentemente la storia non insegna, figuriamoci il resto!

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