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Condono. Anche la Procura revoca le demolizioni 

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Clamoroso: La Procura, in accoglimento di un ricorso dell’avv. Bruno Molinaro, revoca per la prima volta la demolizione di una casa abitata a Barano d’Ischia e il giudice dell’esecuzione conferma la revoca

La notizia ha davvero del clamoroso. È la prima volta (infatti, con la “reggenza” del dott. Aldo De Chiara non era mai accaduto prima) che la Procura revoca, “in autotutela”, una demolizione ingiunta per una casa di normali dimensioni abitata da una famiglia con prole in Barano d’Ischia, località Toccaneto.
L’iniziativa del pubblico ministero è stata confermata dal giudice dell’esecuzione di Ischia, dott.ssa Adele Verde, la quale ha accolto il ricorso proposto dall’avv. Bruno Molinaro.
L’avvocato Molinaro aveva sostenuto che per l’abuso accertato e sanzionato era stato rilasciato titolo abilitativo edilizio in sanatoria dal comune di Barano nel gennaio del 2013, dopo aver acquisito il parere di compatibilità paesaggistica espresso dalla Soprintendenza napoletana nel novembre del 2012, anche in base al protocollo d’intesa sottoscritto a suo tempo dall’amministrazione di Paolino Buono.
Si era, pertanto, verificata una causa di incompatibilità con l’esecuzione della demolizione, come più volte affermato dalla Corte di Cassazione, secondo cui “il rilascio della concessione in sanatoria e, comunque, l’adozione di provvedimenti della pubblica amministrazione incompatibili con l’ordine di demolizione impartito con la sentenza di condanna, successivamente al passaggio in giudicato della decisione medesima, può incidere sulla concreta eseguibilità della demolizione”.
Da notare che a Barano, da quanto si è appreso, l’amministrazione sta applicando per le pratiche di condono presentate ai sensi delle leggi n. 47/85 e 724/94 il protocollo d’intesa con la Soprintendenza approvato nel 2008, con il quale sono stati stabiliti i criteri per la definizione delle migliaia di istanze tuttora pendenti.
E certamente il doppio “ok” sia del Procuratore della Repubblica che del Giudice dell’esecuzione lascia ben sperare per il futuro, anche perchè il protocollo baranese prevede una serie di interventi finalizzati alla riqualificazione o mitigazione, sul piano della tutela paesaggistica, delle conseguenze del fenomeno dell’abusivismo edilizio.

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