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Condono. Molinaro: “La proposta dei 31 senatori, contiene gravi inesattezze!” 

Bruno Molinaro durante il suo intervento
Ce ne eravamo accorti alla prima lettura del disegno di legge presentato da 31 senatori, tra cui il nostro De Siano, ma prima di esprimere giudizi in una materia così complicata come quella più genericamente definita come “condono” abbiamo chiesto all’avvocato Bruno Molinaro di voler commentare il testo.
Avvocato, leggendo il testo che accompagna il Disegno di Legge dei senatori sembra che la demolizione si prescriva. Mica è possibile?…
“La relazione di accompagnamento al disegno di legge contiene una grave inesattezza laddove afferma che, anche in caso di prescrizione del reato edilizio, l’ordine di demolizione trova, comunque, applicazione.
Trattasi di un errore grave in quanto non esiste, nel panorama giurisprudenziale, una sola pronuncia dell’Autorità Giudiziaria, di merito o di legittimità, che affermi la “sopravvivenza” della demolizione del giudice rispetto alla declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, per la semplice ragione che la demolizione, come previsto dal comma 9 dell’art. 31 del testo unico dell’edilizia, accede necessariamente ad una sentenza di condanna.
Ed è noto a tutti, anche ai non addetti ai lavori, che la sentenza che dichiara la prescrizione non può essere in alcun modo equiparata ad una sentenza di condanna”.
Un errore di quale entità?
L’errore non incide, tuttavia, sugli aspetti sostanziali della proposta, atteso che il passaggio delle competenze dal Pubblico Ministero al Prefetto appare costituzionalmente compatibile, in quanto espressione di un semplice potere di supplenza che non espropria il comune dei suoi poteri di intervento diretto, come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 196 del 2004. Potrebbe, tuttavia, residuare qualche riserva in ordine al fatto che l’ordine giudiziale di demolizione è oggi catalogato come autonoma prerogativa dell’Autorità Giudiziaria, non riconducibile alla “visione di un giudice meramente supplente della pubblica amministrazione”. Ma la questione è, a mio avviso, del tutto marginale e, pertanto, superabile.
Cosa accadrebbe se la proposta diventasse legge?
Il Prefetto, primo garante dell’ordine e della sicurezza pubblica, ben potrebbe, di concerto con i sindaci dei comuni della provincia, stipulare un protocollo avente ad oggetto la graduazione delle demolizioni ordinate dal giudice secondo un criterio cronologico, privilegiando in ogni caso le demolizioni relative alle speculazioni edilizie, ai fabbricati al rustico e a quelli realizzati sui litorali marini o a rischio frana rispetto a quelle dei fabbricati abitati da nuclei familiari sprovvisti di altro alloggio. Questa graduazione delle demolizioni, così strutturata, finirebbe per soddisfare esigenze di equità e giustizia, ponendo fine all’indecoroso stillicidio delle demolizioni “una tantum” che, quasi sempre, finiscono per colpire i meno abbienti, ovvero i condannati socialmente più deboli”.
Una supplenza di legge alle incapacità dei sindaci. Ahinoi, ci troviamo ancora una volta, fermi davanti alla incapacità dei nostri sindaci che avrebbero il compito/dovere di intavolare, per quanto possibile, un tavolo di dialogo con la Procura della Repubblica per raggiungere ad un accordo come quello raggiunto prima a Siracusa e poi a Santa Maria Cupua Vetere dove, in base ad un protocollo, le demolizioni seguono 5 gradi. Una soluzione, questa, che potrebbe essere la migliore risposta a cittadini e giudici. Si danno segnali concreti di stop all’abusivismo e di rispetto delle attuali leggi in vigore e risposte concrete di equità al “grande popolo degli abusivi”.

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