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Creiamo il futuro di Ischia 

sottotiro

In questa fine estate si nota una certa voglia dei sei sindaci dell’isola di voler affrontare insieme alcune problematiche che attanagliano l’isola.
Trasporti marittimi.trasporti terrestri, inquinamento marino, salvaguardia del territorio e rifiuti urbani.
A breve termine queste problematiche possono essere affrontate solo dalle amministrazioni locali.
A medio e lungo termine il discorso è diverso.
Sarà difficile superare la crisi strutturale che ci attaglia senza il coinvolgimento dei cittadini.
Partendo dal terzo settore piano piano dobbiamo fare in modo di creare la coesione sociale che ci porterà a creare la nuova Ischia
Ma come la dobbiamo immaginare questa nuova isola? Cosa sta avvenendo di nuovo nel mondo che possa dare ai nostri nipoti la possibilità di un lavoro tranquillo qui sul posto ed essere felici?
Per prima cosa ,visto che l’energia, per andare avanti, non può non venire che da fonti alternative a gas ed idrocarburi,dobbiamo pensare alla geotermia. Solo questa fonte ci può far competere per costi ed vivibilità.
Il punto di arrivo deve essere una isola completamente ecologica dove la vivibilità e al massimo livello. Pensate alle altre località turistiche cosa fanno per sopravvivere.
Sto dando una mano alle autorità locali per tentare di non far immettere in fogna saponi,grassi e liquidi non biodegradabili.
I sei sindaci nel convegno alla Scannella hanno deciso di far partire dal primo gennaio 2014 questo provvedimento vietando la vendita e l’uso di questi prodotti.
Questo provvedimento aggiunto ai depuratori (quando saranno costruiti) permetterà all’isola di avere un Regno di Nettuno completamente privo di inquinanti. Immaginate il mare del 1940!
Sto insieme a Rosario Caruso, sindaco di Serrara Fontana, avviando il discorso del recupero dei terreni incolti
Il progetto dovrebbe permettere all’isola di essere completamente coltivata,in modo da avere prodotti biologici per gli ischitani e per i turisti. Verdure,frutta,ortaggi e tanti tanti posti di lavoro aggiuntivi Ormai ad Ischia nelle famiglie vi è il terrore: correre il rischio di comprare prodotti di quella che fu la CAMPANIA FELIX  è possibile. Possiamo mangiare i prodotti inquinati?
Se tutti insieme diamo una mano a questi due progetti,facilmente,ci avvieremo verso un futuro più roseo.

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