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Crisi del turismo? Ecco la ricetta Federico 

salva

Pubblico, con immenso piacere, questo intervento di Salvatore Federico, imprenditore del lusso e della moda ad Ischia con la Caprese.

Salvatore Federico | Ciao Gaetano mi piacerebbe affrontare con te la problematica della crisi turistica ischitana. Da più parti sento dire che la crisi ad Ischia sia la conseguenza della crisi economica mondiale, beh certamente questo ha inciso, ma ad onor del vero, credo che almeno per il nostro caso non sia solo quello.

Basta pensare che a differenza di altre zone turistiche campane Ischia, dopo aver perso il mercato tedesco, non è riuscita – ma solo per mancanza di idee - ad imporsi in un altro mercato straniero.

A conferma di questo basti pensare che fino ad una decina di anni fa l’isola lavorava almeno sei mesi mentre ora ci limitiamo ai fine settimana o ai ponti festivi se ci sono.

Tutto questo è figlio di una (più che cattiva, perchè cattiva significherebbe sbagliata) mancanza totale di programmazione turistica.

Questa mancanza a sua volta, è figlia del totale immomilismo delle associazioni di categoria e di chi le presiede. (Federalberghi e Ascom).

Gli unici che vedo e sento propositivi sono (IQH, Dimhotels, Regina Isabella, Hotel Terme Manzi, Mezzatorre Resort) che investono in programmazione e pubblicità con le proprie forze.

Ecco questo, a mio avviso, significa fare Azienda ed essere dei veri imprenditori, rischiare cioè con le proprie tasche, senza stare lì sempre ad attendere dalla Regione o Provincia o Comune, cosa che viene sistematicamente richiesta da questi presidenti di categoria.

Ad Ischia la crisi si sente ma semplicemente perchè il cambio generazionale della clientela negli anni non c’è stata, perchè non siamo stati più presenti sui mercati stranieri dato che non eravamo abituati ad esserlo, visto che eravamo abituati a dire chist ca hann venì.

Manca fondamentalmente quello che in un periodo di crisi è vitale, la collaborazione fra imprenditoria e il dialogo.

Diciamoci anche che in quest’ultimi anni la crisi ad Ischia si è sentita molto meno solo “grazie alla programmazione turistica delle sensali“. La mancanza di una seria programmazione turistica sta mettendo a rischio i posti di lavoro.

Non bisogna mai dimenticare che una vecchia legge non scritta dell’economia dice che in periodi di crisi il mercato deve essere attaccato in modo poi, che in periodi floridi, ci sia un consolidamento, ovviamente tutto questo, oggi, l’azienda isola d’Ischia non lo fa, di conseguenza questo continuo immobilismo porterà i lavoratori dipendenti a soffrirne in futuro. Auspico che di tutto ciò ci si renda conto in modo da cambiare questo trend negativo.

Ad ogni modo credo che per uscire da questa situazione di immobilismo sia necessario una forte collaborazione fra l’imprenditoria. Sono stra-convinto che Ischia sia piena di eccellenze imprenditoriali, basta solo farle sedere intorno ad un tavolo e programmare insieme.

Giorni fa dagli schermi di Teleischia sentivo dire che gli eventi natalizi sono stati programmati in primo luogo per gli isolani, bene, questo è il messaggio che un politico non dovrebbe mai far passare. Un politico che rappresenta gli isolani dovrebbe dire: le sei amministrazioni insieme hanno programmato questi eventi natalizi e insieme li pubblicizzeremo a mezzo stampa in giro per l’Italia (Salvatore sposa la folle e pericolosa idea del Comune unico, ndr), questo però sempre che si programmino a settembre e non a novembre.

A mio modo di vedere in questi casi le associazioni di categoria con i loro PRESIDENTI dovrebbero intervenire, per affiancare le amministrazioni ed investire in pubblicità. Tutto questo ad ISCHIA non succede per l’IMMOBILISMO degli stessi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti noi…

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