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Crollo della Fundera, Ecco l’ord n°13: Anche i fondi sovrastanti devono ritenersi coinvolti ed essere interdetti! 

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Ida Trofa|E’ oramai noto di non frequentare e di non far frequentare i luoghi posti in sommità al costone in di via Fundera oggettod el crollo di qualche settimana fa, fino alla messa in sicurezza dello stesso, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità visto che il rischio di crollo è tuttora in essere.Il costone in argomento è ubicato in zona “R4” del Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino individuata come “Zona a rischio molto elevato” . Ai ai proprietari del costone ed a chiunque altro coobbligato la esecuzione di tutte le opere necessarie per la messa in sicurezza del costone è stato ordinato di adoperarsi per il ripristino delle condizioni di sicurezza. In merito i sgg. Vacca  hanno prodotto in riscontro all’ordinanza sindacale n° 12 del 29/08/2012 con la quale, tra l’altro, fanno rilevare che, con molta probabilità, i massi caduti sulla strada, da cui hanno ricevuto anche danni, provengono dai fondi finitimi sovrastanti ed in particolare dai fondi censiti al foglio 1 p.lle nn° 9 e 11 e 1308.Pertanto, il comune ha stabilito di esterndere l’ordine di sicurezza anche ai proprietari di tali particelle perché, secodno il sindaco Arnaldo Ferrandino: “a parte ogni altra considerazione, non si può prescindere dal coinvolgimento dei fondi sovrastanti non fosse altro in ossequio alle più elementari leggi della fisica”. Leggi della fisica  che a quanto pare hanno anche contrastato l’effetto contenimento delle reti elettrosaldate di protezione al costone all’uopo installate dalle autorità competenti, ocn tanto di calcoli e previsioni che, però, non hanno retto al peso del materiale franato e dei lavori al parcehggio eseguiti dal privato con tanto di “super tecnico” consulente. Il sindaco Ferrandino lavori privati o meno, super tecnico consulente o meno, ha comunque accolto i rilievi sollevati dai  sigg. Vacca che con la stessa nota, rilevano che è necessario procedere ad un intervento congiunto che coinvolga tutti i proprietari dell’intero costone prospiciente il tratto della SS 270 interessato dal crollo di massi e ciò al fine di evitare che un intervento parziale sia vanificato dalla instabilità dei fondi sovrastanti ed, addirittura, che ciò costituisca pericolo per coloro i quali procederanno ai lavori di messa in sicurezza nella loro proprietà. Dalle visure catastali  risulta che proprietario del fondo censito al foglio 1 particella n° 11 è il sig. Iovine Nicola e la sig.ra Mendolicchio Michelina. Pertanto l’ordinanza n° 12 di interdizione e recupero viene estesa per la parte relativa alla messa in sicurezza del costone ed a quella relativa alla frequentabilità dei luoghi a monte ed a valle del costone. Pertanto anche la sig.ra Mendolicchio e chiunque altro coobbligato, di eseguire, per quanto di propria competenza, è obbligato alla realizzazione di tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza del costone per il ripristino delle condizioni di assoluta sicurezza e di fruibilità della strada SS 270 – Via Tommaso Morgera, entro il termine di giorni 30 nonché di non frequentare e di non far frequentare i luoghi posti in sommità ed alla base del costone in argomento, fino alla messa in sicurezza dello stesso, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. L’auspicio a questo punto è che, tra una querelle e l’altra, nel martoriato tratto litoraneo si possa al più presto tornare almeno alla normalità!

 

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