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Da che arte stai? 

Mercoledi 11 agosto ore 21,30 Castello Aragonese. Continua la kermesse letteraria sul castello aragonese con il volume  “Da che arte stai?” di Luca Beatrice, che sicuramente è destinato a creare qualche polemica. A garantire che di questo saggio si discuterà, almeno nel mondo dell’arte, lo testimonia anche solo il fatto che Luca Beatrice, l’autore, è stato definito dal “Giornale dell’arte” ilpeggior critico del 2009, mentre Vittorio Sgarbi ha ribaltato il commento, definendolo il migliore. E sappiamo che le prese di posizione di Sgarbi non esigono compromessi.

Ma andiamo con ordine: Luca Beatrice è un critico d’arte (classe 1961) dall’incontestabile curriculum. Per chi non lo conoscesse, è uno dei critici che più si è occupato di arte contemporanea, e in particolare di artisti giovani che hanno operato negli ultimi anni. Ha curato il padiglione Italia alla Biennale di Venezia dello scorso anno, e altre numerose mostre; ha insegnato all’accademia di Brera, e il suo sito (qui), ci rivela che è “meta-assessore alla beatitudine al comune di Salemi”…

Ora è il momento di parlare del libro. L’ottica con cui Beatrice analizza gli ultimi trent’anni distoria dell’arte è sicuramente dettata da uno spirito revisionista: il critico, infatti, sposta il confine della nuova arte italiana dal ‘68 al 1979, anno in cui la Transavanguardia, coi suoi colori, cerca di superare il concettualismo fino a quel momento predominante. E a partire da questa intuizione, Beatrice ci spiega quali direzioni stia prendendo l’arte contemporanea.

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