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Da lunedì farmaci a pagamento! Scioperano le farmacie 

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Da lunedì farmaci a pagamento! Scioperano le farmacie!

Rosa Di Iorio | Il consiglio direttivo di Federfarma Napoli ha deliberato la serrata delle circa 800 farmacie tra Napoli e provincia per protestare contro il ritardo nei pagamenti da parte delle AASSLL napoletane. Trentacinque giorni di assistenza indiretta e farmaci a pagamento per i cittadini di Napoli e Provincia. La causa è il mancato pagamento da parte delle Asl Napoli di 300 mln da gennaio. Federfarma ha confermato lo stato di agitazione dal 6 settembre al 10 ottobre le medicine saranno fornite solo dietro pagamento. Nelle farmacie e sul sito di Federfarma, i cittadini possono scaricare i moduli per ottenere successivamente il rimborso. Esclusi dallo sciopero solo i farmaci salvavita: ossigeno, quelli per la terapia del dolore, l’insulina e i presidi per l’autocontrollo del diabete, i cerotti alla nitroglicerina, alcuni antibiotici iniettabili.

I motivi. Il motivo della clamorosa protesta è – ancora una volta per le farmacie napoletane – l’annosa questione nel ritardo dei pagamenti da parte delle ASL napoletane: uno stato deficitario ormai cronico che diventa mortifero per le farmacie napoletane anche alla luce delle nuove decisioni prese dal Governo centrale che con l’ultima finanziaria che prevede un sensibile aumento dello sconto allo Stato per i farmaci rimborsabili.

Lo stato dei pagamenti. Allo stato il ritardo nei pagamenti ammonta a sei mesi: nel 2010, in pratica, non è stata saldata alcuna mensilità. In particolare è stato disatteso anche l’accordo con l’ASL Napoli 1 Centro che si era impegnata al pagamento della mensilità di gennaio 2010 a fronte della rinuncia da parte dei titolari di farmacia ad agire in giudizio per il recupero dei propri crediti. Il commissario straordinario Maria Grazia Falciatore in data 18 giugno ha fatto sapere a Federfarma Napoli che non ci sono i fondi per rimettere le spettanze alle farmacie napoletane.

A rischio migliaia di posti di lavoro. Quello che preoccupa, dunque, è che non si intravedono margini di miglioramento per le farmacie napoletane. Non c’è certezza né sul saldo dei credito già maturati né concrete e valide prospettive sul futuro. A rischio ci sono i posti di lavori dei dipendenti delle farmacie: un rilevante allarme occupazionale se si considera che sono più di mille i lavoratori del comparto che rischiano concretamente di perdere il posto di lavoro

Dichiarazioni Michele Di Iorio, presidente Federfarma Napoli. «Mi vedo costretto a dissotterrare un’ascia di guerra che pensavo di aver deposto definitivamente dopo le elezioni regionali» è il commento di Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli. «Ero certo – prosegue Di Iorio – che i tre commissari delle ASL Napoli 1, 2 e 3 avrebbero recepito immediatamente i segnali programmatici dell’On. Caldoro. Nulla è cambiato, ma tutto si è aggravato tanto per le incertezze dei pagamenti quanto per la evanescenza dimostrata dai direttori e dai dirigenti delle ASL. I titolari di farmacia non possono, a metà anno, non aver ricevuto nulla dei primi 5 mesi del 2010 – spiega Di Iorio – e non possono più programmare la loro attività senza certezze su se come e quando sarà pianificato il saldo dei propri crediti per la restante parte dell’anno. La situazione, già drammatica per questioni regionali diventa insostenibile per i costi previsti a carico dei farmacisti dalla recente manovra finanziaria del Governo centrale. Tali costi, infatti, sommati agli oneri finanziari generati dai mancati pagamenti da parte delle Aziende Sanitarie, pregiudicano la continuità del servizio farmaceutico. A prova di quanto affermo, la notizia di questi giorni che il consorzio delle farmacie pubbliche di Salerno ha chiesto per i propri dipendenti l’accesso alla Cassa Integrazione quale anticamera del licenziamento dei propri addetti. Le farmacie private, seppure in crisi, hanno finora mantenuti i livelli occupazionali e la qualità dei servizi prestati, ma senza una forte presa di posizione del Presidente Caldoro nonché una diluizione di quanto previsto dalle norme finanziarie, non saranno in grado di farlo ancora per molti giorni».

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