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Delfino ucciso dalle reti spadare 

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Livio d’Ambra | Continuano gli avvistamenti sul veliero-laboratorio Jean Gab dell’associazione Delphis, che fa ricerca e studio dei cetacei. Putroppo questa volta si è imbattuto in una stenella striata, morta. Un evento non raro purtroppo nelle acque ischitane. Probabilmente il piccolo delfino si è incagliato in una rete del tipo spadara, proibita già da anni ma ancora in uso.
I pescatori-criminali che per non dover tagliare la rete, a causa della cattura accidentale dello stesso,(considerando che normalmente il delfino prima di morire, quando preso dalla rete, nel tentativo di liberarsi ottiene l’effetto contrario), si preferisce tagliargli la coda e sfilare l’animale piuttosto che distruggere la rete. E’ fortemente probabile che il taglio avvenga quando l’animale è già morto.

In altri paesi del mondo la presenza di delfini e balene è vista come una fortuna, nonchè una grande risorse anche di tipo economico (whale-watching). In Italia, invece e particolarmente nel sud Italia, la considerazione di questi animali è totalmente negativa, quasi fossero un disturbo o un fastidio. Vedi anche la triste fine della foca monaca, ormai dichiarata estinta da tutti i mari italiani, nonostante molto raramente vengano avvistati singoli individui.

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