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Demolizioni. “Criteri Costituzionali” per i Casalesi e per Ischia? Niente di niente. 

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La domanda va rivolta direttamente ai nostri amati sindaci. Già, perchè quelli delle zone dei Casalesi, sull’esempio di quelli di Siracusa, sono riusciti a sottoscrivere con la Procura di Santa Maria Capua Vetere un protocollo  che regolamenta l’esecuzione degli abbattimenti delle costruzioni abusive con criteri utili a stabilire delle priorità.

E’ un tema che ho trattato spesso, e che pare nessuno voglia condividere, ma ad oggi, rappresenta la sola ed unica via percorribile.

Leggendo della cronaca della prossima demolizione in terra di Camorra la cosa che mi ha colpito in maniera particolare è che “la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha individuato per gli abbattimenti, una serie di criteri utili a stabilire la priorità delle demolizioni. “Criteri Costituzionali” dice una fonte ben informata, secondo cui vengono anzitutto sgretolati gli edifici che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica perché rovinati, a rischio crollo o eretti su terreni dove è forte il dissesto idrogeologico. In secondo luogo i manufatti che deturpano l’ambiente; soltanto per ultimi gli immobili occupati”

“Criteri Costituzionali” è questo che mi fa arrabbiare! Esistono criteri costituzionali per stabilire le priorità delle demolizioni e devo portarmi dentro le esperienze delle demolizioni di Nicola, Nuccia, Luigi, Francesco.

E’ l’immobilismo strafottente di chi ci amministra. Un immobilismo che ci mette in serissima difficoltà. Lo so bene, purtroppo il famoso Protocollo Siracusa o il più moderno Protocollo Napoli non sono la soluzione del problema, ma in attesa di qualche sviluppo parlamentare (la speranza è l’ultima a morire)  possono rappresentare, certamente e senza timor di essere smentito, una più giusta ed equa amministrazione della giustizia. Ma non è così.

Sindaci immobili e colpevoli? Sindaci non credibili? Stando alle voci, a quello che si legge, a quanto si vede sembra che in Procura la valutazione dei nostri primi cittadini sia proprio questa: colpevoli e non credibili. Tra manifesti affissi e dichiarazioni pubbliche la lotta all’abusivismo non è mai iniziata. Le demolizioni procedono solo per baracche, baracchelle e cose varie ad Ischia, e negli altri comuni? Niente di niente.

I giorni sono trascorsi inesorabili, le macerie non hanno insegnato niente, i parlamentari ci hanno preso per i fondelli, in Regione si son dati da fare per approvare il referendum del Comunello e del Comune Unico… e per le “povere” famiglie abusive di Ischia? Niente di niente. ma in compenso, possiamo stare tranquilli, per i casalesi si usano “Criteri Costituzionali”

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