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Demolizioni. La Corte di Appello blocca la Procura: sospesa la demolizione 

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SOSPESA DALLA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI LA DEMOLIZIONE DI UNA CASA A PROCIDA SU RICORSO DELL’AVV.MOLINARO.

Per la prima volta in Campania la Corte di Appello di Napoli, accogliendo un articolato ricorso dell’avv. Bruno Molinaro, ha sospeso la demolizione di una casa di abitazione di modeste dimensioni, per la quale era intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato.
La casa, sita in Procida ed attualmente occupata da una vedova peruviana, la signora Elisabeth Ayala Flores (ricordiamo che il marito morì a Dicembre 2009, qualche mese dopo la demolizione di Scotto Di Minico), che si è sciolta in lacrime di gioia non appena ha appreso l’insperata notizia, era stata realizzata dal marito più di dieci anni fa in un’area fortemente urbanizzata ed aveva anche formato oggetto di regolare domanda di condono in base alla legge n. 326 del 2003, con pagamento della intera oblazione.
La famigliola – è stato accertato nel processo di merito – era stata costretta all’abuso perchè sprovvista di altro alloggio ma tutto questo non era bastato ad evitare la condanna e l’ordine di abbattimento. L’iniziativa della Procura Generale finalizzata a dare esecuzione al provvedimento aveva, peraltro, scatenato proteste a vari livelli e alimentato un vero tormentone nel variegato mondo della rete, facendo riflettere sul significato della locuzione latina secondo cui la somma giustizia spesso equivale a somma ingiustizia.
Da notare che, dopo la diffusione della notizia dell’imminente demolizione, una imponente e riuscitissima manifestazione di solidarietà, organizzata da Domenico Savio del Comitato per la difesa della prima casa, aveva avuto luogo nell’isola di Graziella, facendo registrare anche una contenuta adesione, sia pure nell’alveo della legalità, da parte del comune ed in particolare del sindaco Vincenzo Capezzuto che aveva ritenuto, nell’occasione, di chiedere alla Procura un differimento dell’esecuzione per la grave condizione di bisogno della vedova e per evitare problemi di ordine pubblico. L’avv. Molinaro, innanzi alla quinta sezione della Corte di Appello, ha censurato a più riprese l’operato dell’Ufficio procedente, evidenziando plurime violazioni di legge e soprattutto l’illegittimità dell’iniziativa demolitoria sia perchè non di competenza della Procura, bensì del Genio Civile, essendo stato eseguito l’intervento in zona sismica, sia perchè la Procura stessa aveva erroneamente incaricato della esecuzione il comune di Procida.
L’avv. Molinaro, a sostegno delle proprie tesi, ha richiamato una serie di precedenti giurisprudenziali, tutti della Corte di Cassazione, secondo cui, trattandosi di prerogativa esclusiva del pubblico ministero, l’esecuzione della demolizione spetta solo a quest’ultimo e non può essere in nessun caso delegata alla pubblica amministrazione e a maggior ragione al comune nel cui territorio è stato accertato e non represso tempestivamente l’abuso, essendo stata da tempo superata, sul piano interpretativo, la visione di un giudice meramente supplente della pubblica amministrazione.
Un cambio di rotta importante che, se vogliamo, segna una svolta nella gestione delle demolizioni in seguito a sentenze passate in giudicato. I giudici della Corte di Appello, infatti, fermato l’operato dei Pubblici Ministero chiarendo anche il ruolo della Pubblica Amministrazione che non può supplire ad altre funzioni.

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