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Depuratore. Il sindaco di Ischia scrive a Procura e Corte dei Conti 

giosi

Il sindaco di Ischia, con ritardo, questa mattina ha inviato all’assessore Romano, all’Arcadis e – finalmente – anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti circa lo stallo in cui versano i lavori per il depuratore di Ischia. Nella nota “Impianto di depurazione dell’isola d’Ischia”. Problematiche relative alla risoluzione contrattuale con la ditta esecutrice dei lavori e conseguente blocco dei lavori. Richiesta urgenti azioni tese alla risoluzione della problematica. - ULTERIORE SOLLECITO”.

Il primo cittadino del comune di Ischia scrive:

“Facendo seguito alla pregressa corrispondenza e segnatamente alle note dello scorso anno con le quali il Comune d’Ischia, attese le innumerevoli difficoltà che i lavori di cui all’oggetto hanno incontrato negli anni e che purtroppo non accennano a diminuire, chiedeva e sollecitava a codesto Assessorato la convocazione d’un tavolo di lavoro per la risoluzione della problematica in oggetto, purtroppo va constatato con amarezza che, nonostante i ripetuti solleciti ed il rilevante interesse pubblico che riveste tale problematica, attesi i risvolti anche di carattere ambientale, sanitario ed economico, ad oggi nulla è accaduto e da informazioni assunte per le vie brevi si è venuti a conoscenza che i rapporti tra la ditta appaltatrice e l’Ente attuatore del progetto sono oggetto di un contenzioso mentre nelle more dello stesso – da quanto si è appreso- sulla base degli accordi intervenuti con la parte privata, è in prossima scadenza il termine di restituzione delle aree oggetto di occupazione per i lavori, laddove gli stessi non saranno completati nel termine convenuto con conseguente pericolo di depauperamento delle risorse stanziate fino ad oggi per la costruzione dell’opera giunta ormai al 63% del suo completamento.”

Sono trascorsi tutti questi anni e siamo solo al 63% del completamento. Una sconfitta per tutti soprattutto se consideriamo che il Sindaco di Ischia mette in evidenza che si è di prossima scadenza il termine di restituzione delle aree oggetto di occupazione per i lavori”. Ancora una volta va considerato che la pessima gestione regionale, prima di Bassolino ed oggi di Caldoro sono la vera sciagura per la nostra isola.

Intanto i lavori sono completamenti fermi da anni e i luoghi iniziano ad essere oggetto di atti vandalici da parte di ignoti, così come ampiamente testimoniato anche dagli organi di stampa. Tutto ciò sta determinando un danno che si perpetra da anni ormai con gravissime conseguenze di carattere igienico sanitario per la comunità isolana che vive essenzialmente di turismo e quindi sulla necessità di avere un mare pulito. Nondimeno si sottolinea che tali conseguenze lederanno fortemente ed ulteriormente l’immagine dell’isola d’Ischia ed anche della Regione Campania, senza considerare che la mancata attivazione del depuratore mette a rischio diverse aziende ricettive e commerciali che potrebbero essere chiuse per problemi di carattere amministrativo relativi all’annosa problematica della mancanza di un depuratore ad Ischia.

La missiva di Giosi prima della conclusione tocca uno dei problemi seri ai quali andiamo incontro. L’esempio dei ristoranti sulla Spiaggia dei Maronti forse non ha insegnato ancora niente?

Con la presente pertanto si invita Codesto Assessorato e l’ARCADIS, ognuno per la propria competenza, a voler con urgenza predisporre ogni atto utile alla risoluzione della problematica in tempi celerissimi al fine di evitare il perpetrarsi di danni conseguenti a quanto sopra rappresentato. La presente è anche trasmessa alla Procura della Repubblica di Napoli ed alla Sezione Regionale della Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità di carattere penale ed erariale.

Il problema, anche in questo caso, è legato ad un privato. Come per il caso EAV Bus ci troviamo davanti ad una serie infinita di debiti e di istanze di fallimento, anche per il depuratore – due servizi essenziali – ci troviamo fermi davanti ai contrasti tra un privato e le finanze regionali. Quale via d’uscita possiamo avere? Quale serio intervento di dobbiamo aspettare? E da chi?

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