l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|sabato, aprile 30, 2016
Sei qui: Home » Casamicciola Terme » Distrutta casa Piro: salva l’anziana occupante. Evacuate due abitazioni

Distrutta casa Piro: salva l’anziana occupante. Evacuate due abitazioni 

cas1

Grave incendio alla Sentinella di Casamicciola Terme

Ida Trofa | Quanta paura alla Sentinella e quanto dolore nel vedere distrutta, completamente avvolta dalle fiamme casa Piro, una delle abitazioni più antiche del posto. Un simbolo che negli anni ruggenti della radio in modulazione di frequenza ha custodito gli impianti di diffusione della nota “Radio Gamma Uno”.

Le fiamme sono divampate voraci e leste poco prima delle 17.00. All’interno dell’abitazione in quel momento si trovava da sola, nonna Caterina, al secolo Caterina Massaro, 97 anni portati benissimo che da sola ha avvertito il pericolo si è messa in salvo scappando sul pianerottolo sul retro nonostante un fastidiosissimo gonfiore al piede che le impediva di camminare con facilità. La donna si trovava nel salottino che dà sulla chiesa intenta a guardare la Tv, quando il vecchio Mivar è esploso facendo prender fuoco il porta tv che la sosteneva e cadendo poi a terra. Da qui il propagarsi del rogo che in poche ore ha distrutto tutto, ha fatto crollare il solaio dell’ammezzato, il tetto della mansarda, ha fatto cadere le travi di sostegno scoppiare i vetri ed ardere porte e finestre. Un mostro vorace che in un alito di fuoco ha strappato via gli affetti di una vita, tantissimi ricordi e la fatica di chi, con sacrificio, aveva costruito tutto un mondo sotto quel vecchio tetto di legno. Coinvolte, ma marginalmente le abitazioni adiacenti e sottostanti la casa che comunque per motivi di sicurezza sono state evacuate in attesa dei necessari sopraluoghi che ne attestino la staticità e l’abitabilità. Si tratta di Casa Zacchia e casa Buono. In tutto una decina di occupanti che hanno abbandonato alla chetichella i locali non appena l’inferno si è scatenato. A raccontare il perché e il percome di questa tragedia solo sfiorata è stata proprio Caterina che, aiutata ai vicini ha trovato riparo in un’abitazione poco distante prima che i suoi due figli Giovanni e Amedeo Piro non la raggiungessero per portarla finalmente a riparo tra i propri cari.

“Chiamatemi Amedeo – continuava a dire – dobbiamo prendere le ricette che m’ha fatto il dottore devo comprare la medicina… poi a casa domani mandiamo la signora delle pulizie per togliere un po’ di roba”.

Non sa ancora nulla di quanto quel televisore abbia scatenato, di come non basteranno le pulizie per riportarla a casa sua. Poi, chissà! Chissà, se il suo Amedeo poteva evitare il peggio. Chissà, cosa sarebbe accaduto se  Amedeo, invece di svoltare per andare in parrocchia ad aiutare con l’impianto elettrico Don Gaetano Pugliese, fosse rientrato (come stava facendo) a casa Piro. Magari a  quest’ora  Mamma Caterina non sarebbe dovuta scappare, la sua splendida casa sarebbe ancora in piedi. Ma con il senno di poi si sa possono dirsi tante cose. Di certo Caterina, abituata al suo ambiente, ai suoi ritmi e, soprattutto, fiera di essere indipendente, in cuor suo già si stava riorganizzando. Prima di tutto ha pensato di dare indicazioni e consigli per trovare quello che in breve stava diventando un piccolo mistero, la borsetta con i pochi risparmi faticosamente messi da parte. Poche migliaia di euro messe li come si faceva un tempo, negli armadi che fanno anche da cassaforte, tra i cappotti e i mutandoni.

Miracolosamente anche la piccola risorsa di nonna Caterina si è salvata dal fuoco, così come il prezioso dipinto di Mussolini con il mobile del fascio con tanto di personalizzazione, un po’ anneriti, ma intatti. A trovare la borsetta l’operatore AMCa che avvertito dell’eventualità ha rovistato tra gli stracci bruciati e le tovaglie che i pompieri stavan gettando già dall’abitazione per rimuovere prodotti incendiabili e pericolosi. Questo forse potrà alleviare il dolore di Caterina, sarà poco, ma è già un inizio in quella che è stata davvero un dramma mancato. I Vigili del Fuoco hanno impiegato, infatti, oltre tre ore per sedare le fiamme, il pericolo è stato notevole, particolare preoccupazione ha destato la presenza di una bombola di Gas in cucina e dell’impianto elettrico attivo che ha provocato diverse esplosioni con scintillii e scoppi di elettricità. La tensione si tagliava a fette, le fiamme divampavano violente ed inarrestabili, l’acqua sembrava non bastare e ci si è messo anche il traffico a bloccare l’arrivo dell’autobotte. Quando poi finalmente la seconda unità dei Pompieri è arrivata, la bombola è stata trovata e l’Enel ha potuto staccare la corrente, il clima si è rasserenato e si è potuto lavorare per terminare lo spegnimento e mettere in sicurezza strade ed abitato.

Due squadre di Vigili del Fuoco sono intervenute quelle del V turno. Sette unità operative con l‘obbligo di chiudere la caserma d’Ischia per ovvi motivi di mancato presidio. Settemila litri d’acqua impiegati oltre alle forniture messe a disposizione dai privati e dal GARFI anch’esso intervenuto a sostegno.
“L’operazione è stata particolarmente ardua – ci ha spiegato il responsabile dei Pompieri, Mario Costantino – Si tratta di un fabbricato fuori terra di due piani con una struttura in muratura mista a legno di circa 80mq. La presenza di elettricità e del gas ci ha un po’ limitati ma i miei ragazzi son stati encomiabili. Il merito è stato soprattutto loro, di Gaetano Laezza, Giuseppe Leone, Gennaro Terlizzi, Antonio Fusco, Andrea D’Alessandro e Vincenzo Casizzone”.
Sul luogo del disastro si trovavano anche i Carabinieri con il Maresciallo Arcangelo Di Meglio e il Capitano del nucleo operativo di Ischia Melissa Sipala, i vigili Urbani di Casamicciola Razzano e Alessandro Impagliazzo, il Comandate Sirabella e l’AMaA per rimuovere detriti e rifiuti pericolosi.
C’erano davvero tutti per un incidente che avrebbe potuto assumere proporzioni immani proprio per la vicinanza dello stabile all’abitato popolatissimo della zona. Il sindaco D’Ambrosio ha telefonato ai figli della signora Caterina per mettere a disposizione eventuali professionalità o aiuti.
La struttura, ovviamente, ma anche le abitazioni sottostanti della famiglia Zacchia e quella confinante della famiglia Buono sono state evacuate e rese temporaneamente inagibili. Sarà domani, poi, un sopraluogo dell’UTC con tanto di perizie tecniche a stabilire l’entità dei danni e le conseguenze statiche riportate dalle strutture coinvolte. La problematica maggiore sembra essere connessa a casa Zacchia separata in parte da solai in legno dalla casa andata distrutta dalle fiamme ed innaffiata per sedare l‘incendio da copiosi gettiti d’acqua.

Commenta

You must be logged in to post a comment.

UA-17747172-1