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Distrutto l’antico viadotto della Cava Fontana a Casamicciola! 

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Il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Municipale indagano sul gravissimo atto vandalico. Dalle prime investigazioni effettuate è emerso che gli autori avrebbero agito in pieno giorno con l’aiuto di una pala meccanica. L’azione avrebbe finalità e scopi edilizi miranti alla realizzazione di una strada carrabile con veicoli di grosse dimensioni. Strada da realizzarsi esercitando pressioni sulle autorità tenute a tutelare la Pubblica e privata incolumità. Neppure la morte può fermare la miseria umana, neppure gli avvisi di garanzia in arrivo a go go dopo la tragedia del 2009 che ha strappato alla vita Anna De Felice. Incredibili risvolti politici ed affaristici si celerebbero dietro allo spregiudicato gesto. L’auspicio è che il sindaco Arnaldo Ferrandino blocchi il delittuoso piano!La zona è stata chiusa

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IDA TROFA|Mentre fioccano gli avvisi di garanzia per la tragica alluvione del 2009, quando per effetto delle piogge incessanti e forse dell’incuria umana nella gestione del sistema di regimentazione idraulica del paese, Casamicciola fu sommersa dal fango e dal dolore. Un dolore probabilmente finto! Infatti, li dove tutto ebbe inizio, uomini e pare politici (o pseudo tali) senza scrupoli, hanno agito sprezzanti di ogni pudore umano. Incuranti del pericolo e della gravità,delle conseguenze che un gesto di tale portata potrebbe determinare, se una pioggia improvvisa, un temporale si scatenasse. Questi autentici criminali, senza pensare a quale patrimonio di storia, cultura e sopratutto quale opera vitale stavano portando via alla comunità, hanno distrutto l’antico viadotto Borbonico della Cava Fontana a Casamicciola Terme. La demolizione del manufatto ha interessato anche delle grosse condotte che canlizzavano le acque pluviali del Campomanno, realizzate per mettere in sicurezza la zona e mitigare il rischio idrogeologico .La zona tra le più belle e ricche di fascino e suggestione naturalistica, perla del nostro patrimonio ambientale, oltre che per le meraviglie paesaggistiche ed alla particolarmente ricca presenza di fonti acquifere e sorgenti termali è tristemente nota per essere stato uno dei punti cruciali della devastante alluvione di quattro anni fa, quando perse tragicamente la vita la piccola Anna De Felice. Il Viadotto che regimenta le acque della montagna provenienti dal un complesso sistema di alvei e canali naturali del tratto montano era posto a protezione del basso versante dove trovano sede il Vallone Senigallia, la via Olivo ed Ombrasco, tutte nella zona di Piazza Bagni. Zona ora rimaste potenzialmente scoperte ed a rischio allagamenti. Sul caso indaga il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Municipale. Un atto da ritenersi gravissimo e che dalle prime investigazioni effettuate potrebbe riservare clamorosi risvolti. E’ infatti emerso che gli autori, pare addirittura coinvolti in altre appropriazioni di beni comunitari, avrebbero agito in pieno giorno con l’aiuto di una pala meccanica, mentre il paese era distratto dal tragico suicido di Mario Castaldi. L’azione di gente senza pudore, né scrupoli che avrebbe finalità e scopi edilizi miranti, tra l’altro, alla realizzazione di una strada carrabile con veicoli di grosse dimensioni adatti a facilitare l’edificazione e la cementificazione selvaggia. Il sentiero in questione collega dalla via Santa Barbara anche la Pera di Basso dove tra gli altri sono in costruzione altri immobili che per questioni di proprietà non sarebbero accessibili dall’arteria superiore, qualora l’uomo volesse continuare a perseverare nel suo intento antropico d’alta quota. Nello specifico, invece, il viadotto distrutto è di pubblica fruizione. Due giorni prima che il ponte fosse distrutto alcuni testimoni avrebbero visto un uomo proprietario di alcuni fondi ed immobili in zona accompagnarsi ad uno stipendiato della politica. Un politico che avrebbe  effettuato con l’uomo un sopralluogo al viadotto, eseguendo addirittura dei confronti con le dimensioni di un veicolo, risultante superiore alla larghezza delle spalle del ponte. Un Politico connivente che nelle fasi precendenti e poi successive all’atto gli avrebbe facilitato l’attività edilizia ed i relativi fastidi burocratici grazie ai buoni aiuspici amministrativi.La distruzione materiale della struttura diventerebbe ora il volano per esercitare pressioni sul governo locale e le autorità competenti affinche la struttura venga ricostruita ed ampliata, vista la particolare rilevanza rivestita e la necessità di tutelare la pubblica sicurezza. Neppure la morte può fermare la miseria umana, non c’è limite, non può esserci freno per chi crede di potere tutto sapendo di farla franca. L’auspicio è che l’azione posta in essere, l’azione che ci ha portato via un opera tanto importante anche per la memoria storica che ha custodito negli anni, non ottenga gli effetti sperati. Vorremo poter credere che il sindaco Arnaldo Ferrandino riesca a bloccare il delittuoso piano! Che riesca a farlo la parte sana, se c’è della nostra politica, di chi ci amministra, della gente che ama Casamicciola che in questi boschi e su per le colline ha imparato ad amare la nostra terra ed il nostro immenso patrimonio. Per decenni si è raggiunto con ogni mezzo il Campomanno senza mai distruggere nulla, perchè farlo adesso, a quale scopo e perchè tutto questo odio per un patrimonio che è di tutti? Non diamo ragione a chi ci dipinge per mostruosi criminali, costruttori abusivi incalliti, per una volta che la legalità e la lealtà prendano il sopravvento.

 

 

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