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Elio Marchegiani alla Torre di Guevara 

Collana-Marchegiani

foto salvatore basile

Un monile colossale risplende in un giardino, a picco sul mare d’Ischia. E’ la “Collana d’Astronauta”, opera di Elio Marchegiani, “pensata” negli anni ormai lontani dello sbarco sulla Luna- era il 1968 – per i nuovi pionieri dello spazio, perché essi potessero conquistarsi il rispetto degli alieni, così come avevano fatto i loro antichi predecessori con gli indigeni del Nuovo Mondo.
A quarantadue anni dalla sua ideazione, il progetto del maestro siciliano si è realizzato a Ischia, in occasione della mostra antologica dedicata a questo protagonista dell’Arte contemporanea, presso la cinquecentesca Torre di Guevara. Anche se sono mutate le prospettive dell’esplorazione spaziale, non è mutato lo spirito beffardo di Marchegiani che, dall’alto dei suoi ottantuno anni, smaschera la volontà di conquista in ogni nobile aspirazione esplorativa.
La mostra ischitana ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro, dall’esordio nei primi anni Cinquanta, con opere ascrivibili, anche se solo in prima istanza, all’informale storico, fino alle più celebri “grammature di colore”, per concludersi, o per meglio dire, per dischiudere nuove ed ulteriori prospettive, con la produzione della più recente e intensa stagione di lavoro. E’ un percorso, quello di Marchegiani, sempre condotto sul filo di una ricerca incessante, di una sperimentazione continua, che prende a modello la lezione delle avanguardie storiche e delle neo-avaguardie, per riepilogarla e, allo stesso tempo, contraddirla, con una precisa volontà di trasgressione e con raffinata ironia.
“Ironia che – come scrive Massimo Bignardi nel catalogo che accompagna la mostra – con il tempo ha definito lo ‘stile marchegiani’: un modo di tradurre aspetti e sollecitazioni proprie del mondo dell’arte, agendo dapprima sui motivi formali e poi sui generi (pittura, scultura, disegno, fotografia …) e sulla qualità espressiva delle materie e dei materiali, infine sui rapporti linguistici, il loro interrogare la scienza.”
E’, infatti, nel rapporto tra Arte e Scienza, tra linguaggio e tecnologie, il campo d’indagine dove l’artista investe maggiormente le sue energie, sempre animato dall’ urgenza di leggere il presente e in ragione di quel ”fare per far pensare” che è il motivo ispiratore di tutta la sua produzione: uno spirito umanistico, che trova nel contesto rinascimentale della Torre di Guevara e nel paesaggio ischitano, sospeso tra Natura e Storia, il suo luogo d’elezione.
E, non a caso, proprio ad Ischia è dedicata la litografia “L’Isola verde”, che il Maestro ha ideato per l’occasione della mostra in tiratura 70 copie.
L’evento, organizzato dal Comune di Ischia e dal Circolo Georges Sadoul, si inserisce nel quadro più ampio di un progetto culturale teso a fare della Torre Guevara di Ischia un polo espositivo di primo piano, nell’ambito dell’Arte Contemporanea, come già è accaduto negli anni precedenti con le mostre di Arnaldo Pomodoro, Vettor Pisani, Giuseppe Maraniello e Hidetoshi Nagasawa.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 17.30 alle ore 21.30, fino alla fine di settembre 2010

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