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EVI e Ischia Ambiente, strane manovre ad Ischia 

dal Dispari in edicola | Se non mantieni le promesse elettorali nun si buon…, sarà stata questa la conclusione del discorso con Luca Spignese e W.S., il nuovo capo area dell’EVI Spa in liquidazione. Già, avete letto benissimo, il presidente Di Vaia, nonostante l’azienda sia in liquidazione si è inventato una nuova “area” che accorpa il servizio CED e l’Ufficio Recupero Crediti. Infatti, secondo una gola profonda, all’EVI dopo aver nominato il responsabile W.S. e il vice A.N., ora si sta pensando a quali forze operative destinare all’area operativa. Sempre secondo la nostra gola profonda, che difficilmente sbaglia, Di Vaia avrebbe dovuto prima modificare la Pianta Organica e poi nominare la nuova area, ma tutto questo, oltre a passare per il Consiglio di Amministrazione si può fare con una società in stato liquidazione? E ancora, c’entra poco la circostanza di legge che dopo 3 mesi consente al lavoratore che ha svolto mansioni superiori al proprio inquadramento di chiedere il nuovo ruolo? Sono tutte domande legittime che, ovviamente, giriamo al presidente Di Vaia che, come al solito, non ci risponderà. Un servizio, se confermato, fatto “zitte zitte”, ormai già da qualche mese. I tre mesi, infatti, sembrano stiano per scadere… La cosa curiosa, in tutto questo, è che A.N. dovrebbe uscirne come bocciato. Da responsabile a vice, qualcosa si perde o no?

In casa Ischia Ambiente, invece, se tra i “capi” della partecipata monnezzara del Comune di Ischia, come già annunciato, c’è una guerra, tra i lavoratori, invece, esiste un sistema che non ci piace e che, sarà difficile da smascherare. Per iniziare il racconto possiamo partire dalla barca che, ben nascosta dietro i teloni, è stata verniciata con maestria nel “cantiere” navale dell’Arenella, si proprio nell’isola ecologica. Una barca luci bella che ha fatto un figurone in mezzo al mare. E volevo vedere, dopo che noi contribuenti le abbiamo pagato “cantiere” e“mano d’opera”. Non siamo sicuri sui pennelli e la pittura, però… Continuiamo con i gazebo (in ville private) tirati a nuovo in orario di lavoro o con le sospette riparazioni che avvengono in terraferma? Sembra che per un Porter ci vogliano 5000 euro a volta. E’ lecito chiedersi perché paghiamo gli autisti della ditta napoletana quando abbiamo i “nostri” in esubero?…ci fermiamo anche perché, poi, chi dovrebbe controllare?

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