l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|venerdì, aprile 29, 2016
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Gelato grillino 

davide

Roma, Via della Maddalena, Gelateria Grom, ore 17.30: insieme a Catrin ed Alessandro sono in fila per un gelato alla “crema come una volta” per una meritatissima trasgressione alla mia Dukan. Tra lo stanco e il preoccupato, mi lascio attirare da uno strano ragionamento posto in essere da tre personaggi (due uomini e una donna) sulla quarantina, forse meno, in fila proprio davanti a me. Sarà che ci troviamo a due passi da Montecitorio, ma sebbene non riesca a seguire (o forse a trovare) un filo logico in ciò che dicono, mi sento quasi suggestionato da qualcosa che ha a che fare con la politica. Saranno deputati? Senatori? Dall’abbigliamento totalmente inadatto della ragazza e la barba incolta mista al blazer di velluto blu vecchio come la cucca di uno dei due maschietti, passando per l’assenza di cravatta del terzo (non che l’altro ce l’avesse, per carità) dovrei essere portato a rispondere NO! Ma poi, sovvenendomi che oggi in Parlamento ci sono anche i Grillini, ormai principi di un anticonformismo talvolta gradevole, più spesso insopportabile, tutto appare di agevole comprensione; eccezion fatta, ovviamente, per il senso di quanto stanno dicendo: questo sconosciuto!

Prendo il mio gelato, che dopo aver ascoltato tanto nulla, sembra meno buono del solito. Mi allontano e, nel ricordare improvvisamente il viso di uno di loro (campano), ho la certezza che si tratta, almeno in parte, di deputati M5S.
Vi prego! Non chiedetemi di ripetere ciò che si dicevano. Mettereste in seria difficoltà la mia pur valida capacità di sintesi. Ma… ripeto: nulla di concretamente comprensibile apparteneva a quella strana risma di ragionamento.
Vedete, amici Lettori, la scelta del M5S di restare all’opposizione è tanto oltranzista quanto rispettabile. Ovviamente, sondaggi a parte, sarà come sempre il tempo a dar ragione o torto a Grillo, Casaleggio e ai loro seguaci eletti nella XVII legislatura. Resta, in ogni caso, quello che a mio avviso è il grosso limite di questo movimento e che ho già avuto modo di esporre, in merito al fattore-concretezza, nel mio 4Ward del 28 marzo dal titolo “Una ventata di buon odore”.
Quelle mie affermazioni, che tanti ingiustificati risentimenti generarono tra i Grillini ischitani, oggi tornano di grande attualità, in particolare per quanto concerne la nostra realtà locale. Nell’articolo in questione (puoi leggerlo qui http://www.tgischia.it/wordpress/?p=52575), auspicavo che la più che volenterosa truppa di Mario Goffredo, in vista delle elezioni di Forio e sull’onda lunga del successo ottenuto dall’antipolitica nazionale, scendesse in campo con una squadra credibile, magari con altre liste collegate, per dar corpo alle sue lodevoli quanto solitarie iniziative intraprese negli ultimi anni sul territorio e, soprattutto, partecipando per vincere.
La totale assenza del M5S dalla competizione foriana, purtroppo, oltre a confermare le mie convinzioni sulla distanza siderale tra questi ottimi ragazzi e il Paese, pone ancor più in evidenza un limite quasi insormontabile, costituito dalla scarsa capacità di far comprendere il loro messaggio e, peggio ancora, di aggregare. Una colpa non tutta loro, intendiamoci, ma ereditata da linee guida verticistiche che definire discutibili finanche sul piano dell’utilità rappresenta il massimo concedibile.
La politica tradizionale è in crisi totale, amici miei. Ma all’orizzonte continuo a non vedere nulla di confortante. E poi non lamentiamoci di certe “restaurazioni”, se siamo i primi a fare “palla corta”…

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