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Giro d’Italia. Date a Gianluca quel che è di Gianluca 

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Una tappa del Giro d’Italia è sempre cosa interessante, ma ad Ischia assume altri aspetti. Per gli sportivi conta la prestazione, conta il tempo impiegato sul percorso nervoso tra Ischia e Forio, conta chi ha vinto e chi ha indossato la maglia rosa. Agli altri, a tutti gli altri interessa il contorno. Per coloro che non distinguono una bici da corsa da una da passeggio, è stata una giornata di festa straordinaria.  Noi, che ancora ricordiamo il giro del ’59, guardiamo i bambini in maglia rosa di oggi, entusiasti e festosi immaginandoli fra cinquanta, sessant’anni con i loro ricordi. La speranza però è quella che non trascorrino ancora tanti anni prima che il Giro ritorni da noi.

Una bella giornata, piena di sole mentre altrove la pioggia la faceva da padrona. Mezza isola senza traffico, senza auto ( ma dove sono finite?) ai bordi dei marciapiedi, un senso di libertà per intere famiglie che potevano consentirsi il passeggio con i bambini senza guinzaglio e senza pericoli. In molti chiedono una domenica così di tanto in tanto, lo auspica anche il sindaco Giosy Ferrandino (ma perché non lo fa?). Tutto qui il Giro d’Italia che torna ad Ischia dopo oltre cinquant’anni?

No! E’ ben altro. E’ uno squarcio di luce in un momento grigio e tenebroso della nostra economia. E’ un segnale di speranza in un momento triste del turismo in genere. Ischia, il Paradiso all’improvviso ed al momento giusto. All’inizio di una stagione turistica che dovrebbe coincidere con la nostra ripresa economica. Il Giro d’Italia per noi significa riprese televisive spedite in tutto il mondo. Immagini meravigliose che fanno conoscere le nostre bellezze a chi non le conosce e le ricordano a chi ormai ne ha un ricordo sbiadito. Di queste immagini ce ne siamo innamorati anche noi ischitani che le abbiamo sotto gli occhi da sempre. Tanto erano belle a vederle in TV. Come non essere invogliati a venire ad Ischia vedendo squarci di panorami incredibili come quelli che sono stati irradiati. E poi, il sole dove altrove non si vedeva per la pioggia, ne hanno fatto un’isola incantata. Ecco, questo è il messaggio del Giro d’Italia  che gli ischitani hanno apprezzato di più. La corsa, le TV, il loro lo hanno fatto, il resto tocca farlo a noi, perseverando su questa strada senza soluzione di continuità. Come sempre non mancano i bastian contrari, coloro che hanno visto nell’arrivo della corsa solamente disagi. Non poter andare a zonzo con l’auto inutilmente per l’isola, per costoro è stato un dramma. A lamentarsi sono stati non coloro che hanno avuto veramente disagi importanti, come chi doveva recarsi a lavorare, ma soprattutto chi non aveva niente da fare e non perde occasione per stare zitto. Certo, non sono state solo rose e fiori. Ci sono state anche alcune spine. Come sempre, chi organizza veramente, chi ha le idee in partenza, spesso viene trascurato e dimenticato al momento dei ringraziamenti. Poi, c’è sempre ( e c’è stato)chi spera che non tutto riesca alla perfezione per poter sminuire i meriti del politico impegnato nell’operazione. Ancora, c’è chi si siede sulla sponda del fiume ad attendere, nella speranza di poter intravedere dei propri vantaggi schierandosi per l’uno o per gli altri a seconda del risultato. E’ la storia di sempre. Ebbene, da anni sosteniamo che Ischia ha bisogno di pubblicità efficace, che non bastano le visite toccata e fuga alla Bit di Milano, di cui non rimangono tracce, i viaggi…premio a Mosca o Berlino  di cui nessuno si ricorda che siano avvenuti. Servono mezzi di comunicazione più immediati, più efficaci. Servono le tappe del Giro d’Italia, servono eventi a richiamo nazionale ed internazionale. Onore al merito a chi si è fatto carico di responsabilità rischiose. Rischiose perché si potevano fare pessime figure con l’organizzazione di un evento così importante e mediatico. E si sono rischiate, visto che si è rimediato nell’ultima settimana utile. Ischia ne esce alla grande, anche se solo chi organizza conosce i patemi d’animo. Ischia vista in TV è stata perfetta. Giovani appassionati di ciclismo ed amanti della propria isola hanno lanciato l’idea ed i primi contatti. Un politico giovane ha dato loro ascolto  e si è buttato nella mischia. Per sua fortuna non ha incontrato ostacoli fra i colleghi dell’amministrazione che forse pensavano di esserselo tolto dai …piedi, con un fallimento annunciato. Non è stato così ed ora Gianluca Trani ha ampi crediti dalla sua parte, anche se molti colleghi sono saliti sul suo carro. Storia di corsi e ricorsi storici. Gabriele Trani, padre di Gianluca riuscì, oltre un ventennio fa, ad inventarsi un assessorato allo sport che nessuno conosceva e lo fece diventare l’assessorato più ambito. Ora il figlio riporta sull’isola il Giro, ma anche e soprattutto tanta pubblicità alla nostra isola, aprendo, a costo bassissimo uno squarcio importante nella nostra visibilità sulla terraferma. Intuizione, fortuna o buona sorte sono state dalla sua parte, ma l’impegno è stato notevole, giusto riconoscerglielo. Si è visto mettere tanti bastoni fra le ruote ( è il caso di dirlo visto che era una corsa di biciclette) e non si è smontato. Speriamo che il successo ottenuto col Giro d’Italia, lo faccia impegnare in altre imprese similari. L’immagine di Ischia si potrà risollevare solo così. Chi ha vinto la tappa ad Ischia? Non ci sono dubbi, la tappa è stata vinta da: Ischia!

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