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Giulio Andreotti a Ischia 

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Benedetto Valentino ci racconta, in esclusiva, gli incontri con Giulio Andreotti, un italiano 7 volte premier e 22 volte ministro…

Giulio Andreotti è stato a Ischia tre volte. La prima alla fine degli anni settanta, per un comizio politico  della DC che si tenne, straordinariamente,  a Piazza  degli Eroi, perché Piazza Croce, storica piazza dei comizi isolani era  occupata da Giorgio Almirante. La seconda e terza volta il Presidente Andreotti venne al Premio Ischia di Giornalismo. Abbiamo chiesto a Benedetto Valentino quali sono i suoi ricordi della permanenza sull’isola di Andreotti.

“Il Presidente venne al Premio Ischia nel 1987. Fu un  terremoto politico perché la sua visita scatenò la fuoriuscita di tanti consiglieri comunali dalla corrente dorotea a quella “andreottiana” che faceva capo a Pomicino.  Per l’isola “politica” fu un trauma e l’inizio di una nuova stagione che vedeva contrapposte le due anime della dc. “

Che cosa ricordi di quel giorno?
Fu l’ultimo premio Ischia che organizzò mio padre che l’anno dopo ci lasciò. Andreotti veniva da New York ed era stanchissimo ma partecipò a tutti gli incontri che Pomicino gli aveva preparato per la politica e poi la sera fu nostro ospite al Premio, una delle più belle edizioni.  Ricordo che l’accompagnai a messa alle sei del mattino e poi all’eliporto prima di partire.  Qualche anno dopo fui chiamato dal suo avvocato perché voleva ricostruire quel percorso in occasione del maxi processo. Raccolsi tutti i dati e glieli mandai. Fu chiamato a testimoniare il regista del premio, De Pasquale, che lo segui anche a Palermo quel giorno perché iniziava la festa dell’Amicizia. Fu un giorno che non dimenticherò mai. L’incontro con uno degli uomini più potenti d’Italia  mi emozionò.

Poi lo hai rivisto?
Si, tornò a Ischia nel 2004, sempre per il premio. Fu come al solito  gentile e molto disponibile. Mi lascio anche il suo numero privato, ma non ne ho mai approfittato, se non per scambiarci gli auguri di Natale. Successivamente lo incontrammo al Quirinale , insieme a mia Moglie Erminia e Tonino Baiocco, in occasione della giornata dell’informazione.  Era ormai molto anziano, ma sempre lucido e pronto. Sempre al Quirinale avemmo modo di  scambiarci dieci minuti nel salottino privato in altre varie occasioni con Antonio Bassolino e Gianni Letta, sia quando era presidente Ciampi che Napolitano.  Ha sempre conservato un ottimo ricordo del Premio Ischia e delle sue permanenze  sull’isola.

Che cosa ti ha colpito di più del Presidente Andreotti?
Ho conosciuto, grazie al Premio, moltissimi leader politici italiani di primissima fila, come  Spadolini, Craxi, De Mita, Colombo, Prodi e ultimo, solo in ordine temporale, Enrico Letta. Ognuno aveva ed ha delle caratteristiche particolari e delle peculiarità, ma il fascino del potere “eterno”, l’incarnazione vivente della politica e dell’”anima”  italiana  è stato Giulio Andreotti. 

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