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Il pappice e la noce 

Antonio Spignese | Avete visto a livello nazionale come è andata tra Fini e Berlusconi? Come dice un fine opinionista, “dietro le crisi politiche, anche quando sono particolarmente imbrogliate, s’intravedono generalmente con una certa chiarezza le forze in campo, i punti del dissenso, i termini della questione e le soluzioni possibili. In quella provocata dal “divorzio” fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Camera, il numero dei fattori che non possiamo calcolare è straordinariamente elevato”; ciò che non sappiamo è molto di più di quello che sappiamo. Una cosa invece che è certa è che Fini, all’interno del centrodestra, ha le mani libere su questioni politiche di grande importanza per il governo ed il suo leader. Questioni che richiamano comunque il programma elettorale della coalizione. Un’altra cosa certa è che lo scontro avrà conseguenze a tutti i livelli di governo (nazionale, regionale, provinciale, comunale). Nella nostra regione in modo particolare:sembra già che gli equilibri tra le file del centrodestra, scaturiti dopo la vittoria elettorale, siano fortemente in bilico (rizzino le orecchie quanti voglio ambire ad essere candidati alle prossime comunali!).

Fini dunque pappice di Berlusconi noce. Al Comune d’Ischia, se c’è, quale pappice? Chi è, chi sono coloro che vogliono veramente far cadere o quantomeno essere alternativi all’amministrazione Ferrandino ? Personalmente ritengo che debba sempre essere l’elettore a dover decretare la fine di una esperienza politica:  anche se la volontà dell’elettore del Comune d’Ischia, ad oggi, è già stata di fatto “tradita” per essere il nostro Consiglio Comunale, la maggioranza come l’opposizione, nemmeno lontano parente di quello uscito fuori dalle urne. Epurazioni, passaggi da una parte all’altra, oltre alle crisi e rimpasti che si sono susseguite, hanno avuto come principale e naturale effetto l’abbandono di quel programma elettorale con cui il Giosi Ferrandino divenne Sindaco di Ischia lasciando il posto a scontri fratricidi e a cofecchie, e, soprattutto, il paese, nel più totale abbandono in un periodo di crisi economica che si è aggiunta alla crisi di presenze turistiche. Assistiamo continuamente ad uno spettacolo di insulti, di accuse, polemiche sterili che non tengono assolutamente in conto lo stato del paese. E, cosa peggiore, nella paralisi amministrativa, siamo in presenza di una opposizione variegata e scollegata, che conta poco su se stessa e molto sui mal di pancia all’interno della maggioranza. E’ da mesi che denunciamo l’assoluta mancanza di un progetto forte per ripartire, con una maggioranza incapace di assumersi le responsabilità per cui è stata chiamata al governo del paese. In una parola: mancanza di Politica. E in questo vuoto il paese si presenta estremamente vulnerabile ed a rischio di sconvolgimenti economico/sociali. Si mormora che continuino le acquisizioni, le concentrazioni alberghiere; fa da contraltare la diminuzione della stagione turistica ridotta oramai a 4 mesi con tutte le conseguenze che ciò comporta. Se questo non è un cortocircuito…! Si parla, più o meno esplicitamente, di mandare a casa il Sindaco Ferrandino. Altri invece sostengono che lo spettacolo deve andare aventi a dispetto di ciò che il paese, giustamente, pretende (anche un minimo di rigore e decoro nei comportamenti).

Entrambe le soluzioni fanno leva sul fatto che tanto la cittadinanza, quanto le categorie  produttive, sono narcotizzati, quando non servi sciocchi, da anni di promesse mancate e sfiduciati. E chi ci amministra conta su questo aspetto. Come conta pure sul fatto che il solo accostarsi a tale scenario scoraggi quanti vogliono partecipare al dibattito pubblico. Oggi appare che Ischia “stia completando la sua trasformazione in un paese fai da te, dove, anche con una certa soddisfazione, si rivendica il dovere di pensare prima di tutto e soprattutto ai fatti propri. Una volta si usava dire con orgoglio che prima di essere imprenditori, professionisti o sindacalisti, dipendenti, si era cittadini e come tali si riteneva doveroso far sentire la propria voce nel dibattito pubblico anche sui temi di interesse generale. Oggi sembra prevalere un atteggiamento opposto. Fanno eccezione esponenti di primo piano del mondo cattolico ed ecclesiastico, che anche in questi giorni sono intervenuti con coraggio per criticare il sottosviluppo morale di un paese che ha difficolta’ a ritrovarsi intorno a valori forti”. I richiami alla serietà, al lavoro, alla comunione di intenti, ad un’idea di futuro, lasciano sempre più il posto a politici (?) perduti nelle loro polemiche e distratti davanti ai bisogni del paese.”

In amministrazione esistono problemi da gestire e problemi da affrontare: nella gestione, l’Amministrazione Ferrandino, si è impegnata a fondo (da ultimo, con l’assunzione di Vincenzo Pesce, nella segreteria del Sindaco); nei problemi da affrontare ovvero indicare dove vogliono portare il Paese, quale futuro per il nostro Comune, l’impegno di questa amministrazione è vergognosamente assente. Provate a chiedere ad ognuno dei  nostri amministratori, cosa hanno fatto per il Paese in 3 anni di mandato; gran parte di essi non saprà/potrà rispondere. Il pappice dell’Amministrazione Ferrandino sarà quel programma elettorale che gli ha consentito di prendere 7030 voti e che, col silenzio dei Suoi sodali, il Sindaco ha iniziato a strappare, il giorno dopo il Suo insediamento. La costruzione dell’alternativa passa obbligatoriamente attraverso quanti, in maniera trasparente e senza preconcetti, da oggi inizino a ritrovarsi insieme ed uniti con l’obiettivo di rimediare allo scempio che è sotto gli occhi di tutti. Insieme, perché altrimenti, come per Casamicciola, chi attualmente ci amministra rischia di farlo nuovamente per difetto di concorrenza. Ischia Nuova c’è!

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