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Il TAR duro contro Paolino: “aspetti sintomatici dello sviamento di potere” 

Paolino ok

“Non è plausibile, infatti, che una compagine politica riuscita vittoriosa nelle consultazioni elettorali sia incapace a trovare nel proprio seno alcuna persona di genere femminile idonea e disponibile alla carica”, i giudici amministrativi, poverini, restano sorpresi dal metodo Gaudioso. Noi no.

E’ molto dura la sentenza che boccia la scelta di Paolino Buono di confermare la giunta “tutti-maschi” dopo la pronuncia del TAR Campania dello scorso maggio. Una decisione, quella del sindaco di Barano, che vede l’ente soccombere nel ricorso contro Anna Maria Amitrano, rappresentata e difesa dall’avv. Giuseppe Di Meglio.

Una soccombenza che costa ai cittadini di Barano la modica cifra di 3.716,80 euro che, se non verrà liquidatà entro i 10 giorni dalla notifica della sentenza, certamente, aumenteranno.

I giudici della Prima Sezione del Tar Campania, Cesare Mastrocola Presidente, Fabio Donadono Consigliere ed Estensore e Carlo Dell’Olio Primo Referendario oltre a ricostruire l’intera vicenda collegando il ricorso di Anna Maria Amitrano con quello precedentemente presentato da Maria Grazia Di Scala, smontano la difesa e le motivazioni addotte dal sindaco Paolino Buono e, dopo aver chiarito dal punto di vista costituzionale quali siano le intenzioni del legislatore nel garantire la partecipazione nei ruoli della pubblica amministrazione anche del sesso femminile e nel chiarire che le scelte politico-programmatiche del Sindaco restano un valore importante ecco come si esprimono: «per cui la determinazione impugnata di escludere la ricorrente dalla nomina sarebbe incoercibile se risultasse prescelto un diverso soggetto femminile in sua vece; essa al contrario assume gli aspetti sintomatici dello sviamento di potere qualora la scelta operata dal Sindaco continui ad escludere l’intero genere femminile dalla Giunta, confermando una composizione integralmente di soggetti maschili». In altre parole Paolino, con le sue decisioni ha assunto “aspetti sintomatici dello sviamento di potere”. Una gravissima accusa verso il sindaco del piccolo comune isolano.

Ma il realtore, il dottor Donadono mette nero su bianco un altro importantissimo principio: quello dell’«incapacità» della lista di Gaudioso e Paolino. “Non è plausibile, infatti, che una compagine politica – scrive il giudice nella sentenza – riuscita vittoriosa nelle consultazioni elettorali sia incapace a trovare nel proprio seno alcuna persona di genere femminile idonea e disponibile alla carica” e continua con “pertanto l’istruttoria e la motivazione risultanti dall’atto impugnato tradiscono una sostanziale elusione della pronuncia giurisdizionale”.

Una brutta figura per Paolino Buono che viene bocciato per lo stesso motivo due volte. Sergio Buono, Dionigi Gaudioso, Alessandro Vacca, Mario Zanghi: tra di loro una testa deve saltare.

 

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