l'informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio|sabato, aprile 30, 2016
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Il vespasiano 

ceci

Stavo salendo al buio le scale che dal soggiorno portano alle camere da letto, avevo superato i gradini fino al pianerottolo  ed iniziato a salire la rampa finale allorquando si materializzò al termine di essa una figura avvolta in una strana luce.
Capii subito che non era mia moglie, infatti aveva un fisico robusto reso ancora più maestoso da un lungo drappo.
Mi fermai di scatto ed impaurito urlai: “Chi sei ?”
Con una voce dolce ma decisa mi disse: “Geometra di paese non aver paura sono Cesare Vespasiano Augusto, l’Imperatore“.
Mi ripresi dallo spavento e ribattei : “Io invece sono Enrico IV del Sacro Romano Impero “,  incurante la figura iniziò a scendere le scale ed io con una certa titubanza lo lasciai fare.
Eravamo uno di fronte all’altro in piedi al centro del soggiorno, accesi la luce, mi colpì il suo volto scavato con un ampia fronte su cui si poggiavano dei riccioli bianchi e notai che portava dei sandali di cuoio ed indossava una elegante tunica color oro con un portamento effettivamente reale.
Senza essere invitato si sedette sul bordo del divano ed iniziò a parlare: “Non so se conosci la mia storia, dopo anni di apprendistato nel 39 d.c. all’età di 29 anni fui nominato Edile (magistrato con funzioni amministrative), anche se poi la carriera militare mi impegnò sino a quando all’età di 60 anni fui proclamato Imperatore.
Correva l’anno 69 d.c., Roma era stata semi distrutta da una guerra civile di inaudita violenza e occorrevano moltissimi sesterzi per ricostruirla, ecco perchè iniziai una politica di risanamento delle casse nelle quali feci entrare ben 40 milioni di sesterzi con una serie di iniziative fiscali , ma tutti invece mi ricordano solo per la tassa sugli orinatoi pubblici i quali  da allora furono chiamati vespasiani. Il mio motto era Pecunia non olet ! (i soldi non puzzano). Nel 72 d.c. ordinai la costruzione di  un  grande anfiteatro dedicandolo alla mia famiglia l’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo, nel quale si svolgevano i Giochi Gladiatorii . Ebbene questa costruzione alta oltre 50 metri e che occupa una superficie di 3,500 mq. è ancora in piedi nonostante siano trascorsi ben 1940 anni! Paradossalmente tu ed i tuoi amici tecnici avete realizzato per i Giochi della palla denominati Italia 90 due pontili nel vostro porto che dopo appena 23 anni stanno cadendo a pezzi e ora addirittura dovrete demolirli.
Vergogna! Vergogna!  (mi chiesi se avesse assistito all’educativo spettacolo di Conte l’allenatore della giuventus)
Ero imbarazzatissimo, non sapevo che cosa dire anche se alla realizzazione dei famigerati pontili non avevo assolutamente partecipato.

Volevo abbozzare una flebile difesa invece riprese subito a parlare: “Ho saputo che per i vostri giochi della palla volete costruire un anfiteatro abbellendolo con molte botteghe e ristoranti. Mi raccomando fate le cose con saggezza, pensa che io organizzavo sontuosi banchetti per far guadagnare ai macellai ed ai vinai. Tutelate sempre il paese dove vivete ed  il popolo creando agiatezza e divertimento. A proposito, avete arruolato una bella squadra per il gioco della palla, fatela crescere ancora e portatela in giro per farla conoscere e tu smettila di evidenziare e denunciare tutto quanto non và bene addossandone sempre la responsabilità a quel legionario di nome Nicola”.

L’accusa finale suscitò la mia pronta reazione, mi girai andandomi a sedere sulla mia poltrona preferita e urlai: “Il legionario a cui ti riferisci con i suoi atteggiamenti arroganti e prevaricatori si è sempre andato a cercare le mie puntualizzazioni. Indossa sovente gli abiti del colonizzatore offendendo chi non è allineato ed emarginando il libero pensiero per poi nascondersi sistematicamente dietro a personaggi di notevole spessore, lui che ne è totalmente privo. Il mio unico desiderio è che la squadra riacquisti il ruolo e le posizioni che ci furono vergognosamente rubate, voglio però essere lasciato in pace e rispettato per quello che ho dato e per quello che sono. Nel mentre la squadra e lo staff tecnico hanno acquisito convinzione ed autostima procedendo spediti verso il trionfo , siamo costretti ad assistere a continue cadute di stile ed a deplorevoli atteggiamenti da parte del legionario e dei suoi sodali.

Nell’alzare gli occhi per vedere la reazione dell’Imperatore mi accorsi che era sparito. Restai seduto nella poltrona incredulo e provai a riordinare i miei pensieri, all’improvviso fui svegliato dalle urla di Rosy Bindi contro  Maurizio Belpietro,  ospiti di Porta a Porta!
Il ricordo del sogno mi provocò uno strano nervosismo, ripensavo all’accusa mossami da Vespasiano e mi chiedevo se il mio non fosse veramente un linciaggio morale verso il povero D.S. Crisano. Analizzai, andando a ritroso nel tempo, tutte le “perle“ di cui è disseminata la sua gestione e mi convinsi che da parte mia non vi era mai stata premeditazione, anzi ripensando all’ultima “crisanata “ mi convinsi addirittura che ero stato fin troppo tollerante. Infatti, sicuro di interpretare anche il dissenso di altri 150 Tifosi, come faccio a giustificare l’infelice iniziativa messa in essere nella scorsa settimana allorquando si è pubblicato uno strampalato Comunicato Stampa che annunciava l’indisponibilità di altri biglietti per la gara con il Campania. Premettendo che se fosse stato tutto vero andava comunque sottaciuto, invece in pari data risultavano invenduti circa 80 biglietti (era martedì)- Infatti a conferma di ciò và fatto rilevare come successivamente (il venerdì) un incaricato dell’Ischia in partenza per il ritiro era delegato a restituire alla Società napoletana ben 20 biglietti invenduti!

Purtroppo l’infelice iniziativa del “legionario Nicola e dei suoi sodali (frutto della solita rincorsa per apparire Importanti) dava origine alla Fiera del Comunicato a cui partecipava anche il Campania. Tutto ciò allertava gli Organi preposti i quali salomonicamente ordinavano di chiudere le porte (le bocche a quando?) con il risultato di privare 150 di NOI di assistere all’ennesima vittoria giallo-blù. (Della serie ho chiuso La Porta per vedere se era aperta!)

Tutto è finito bene ma certe gare necessitano fisiologicamente del valore aggiunto costituito dai Tifosi. Continuerò ad evidenziare e denunciare tutto quanto ritengo non consono alla Società che Carlino lautamente finanzia e che giustamente pretende che sia.

Mi alzai dalla poltrona per andare veramente a dormire e salendo le scale pensai a Vespasiano lanciandogli un sentitissimo: “ma và a cacare” , poi mi ricordai che morì per un attacco di diarrea dopo aver bevuto dell’acqua fredda!…

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