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Irresponsabile Alilauro 
EDITORIALE

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Nascondere lo sporco sotto al tappeto si sa non porta lontano e non paga… se ne sta accorgendo da un po’ di giorni la compagnia armatoriale Alilauro che è diventata la protagonista in negativo di alcuni degli spicchi di mare più belli e suggestivi dell’isola d’Ischia.

Sono ben tre i ritrovamenti avvenuti nell’arco di poche ore, tutti rifiuti che galleggiano in mare formando chiazze orribili da vedersi e davvero molto inquinanti.

Il contenuto di questi ritrovamenti? Chiari “scarti di bordo”. Sì, sacchetti di patatine, bottigliette, pezzetti di plastica e un elemento inconfondibile che riconduce subito alla fonte: i tagliandi riservati al bordo degli aliscafi della Alilauro.

Un classico sacchetto dei rifiuti di un aliscafo in transito, anzi più di uno che sono stati ritrovati ad Ischia Ponte, poi nei pressi della spiaggetta della Pagoda ad Ischia Porto ed anche a Casamicciola.

Un lavoro grande per la Guardia Costiera (che sta valutando come proseguire) e le Guardie Ambientali della Kronos NOA che hanno risposto con rapidi interventi alle tantissimi telefonate ricevute da bagnanti e passanti che non hanno potuto fare altro che segnalare indignati gli eventi.

I tagliandi di oggi (la cui foto insieme alle altre è visibile sul web) sono riconducibili al natante Giove Jet, sempre dell’Alilauro.

Ma una domanda sorge spontanea: questa improvvisa scia di tagliandi, che è apparsa in giro per tutta l’isola (almeno per tutte le tratte coperte dal vettore) da dove ha origine? E’ mai possibile che un imprenditore isolano come l’On. Salvatore Lauro cada sulla proverbiale buccia di banana (che poi tanto nascosta non è) e da un lato proclami (solo!) il suo amore per l’isola, fiero delle sue origini e di cosa fa ora per il territorio riempiendo di aria fritta il web e i suoi profili social, per poi dall’altro lato fregarsene dell’ambiente e delle regole?

Ma poi questi tagliandi non servono per controlli e altre vicende burocratiche???

Ischia è un’isola, il mare è la sua linfa vitale, una linfa che deve essere difesa con le unghie e con i denti, un elemento che, soprattutto ad un armatore, fornisce la materia prima per il proprio lavoro e che deve essere rispettato.

Un’immagine qualunquista e superficiale che l’Alilauro, con questi ritrovamenti in mare, da di sé: non solo danneggia l’ecosistema marino con uno squallido inquinamento, ma crea pubblicità negativa verso di sé e verso l’intera isola che vive di turismo.

Ricordiamo, infine, che festeggiare di aver trasportato un tot numero di passeggeri, o celebrare le corse “sempre piene” sia di pendolari che di turisti non significa aver offerto un servizio migliore e essersi guadagnati la fiducia del consumatore, ma (nel nostro caso) registrare numeri così elevati è dato solo dal fatto che non si ha una scelta tra vettori diversi, le scelte per chi deve viaggiare sono obbligate ed è ovvio che quel vettore sia sempre pieno.

Conquistare la fiducia del cliente è tutta un’altra cosa.

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