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Ischia Ambiente: privatizzazione e avviso pubblico per 12 unità 
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Scongiurata la “follia” Iannotta, per Ischia Ambiente arriva la decisione della messa in liquidazione. L’amministrazione di Giosi Ferrandino ha optato per la messa in liquidazione fin da subito senza attendere la naturale dead line fissata dalla normativa vigente per il mese di settembre 2003. Scelta dettata, nonostante la condizione debitoria attuale, dalla ricapitalizzazione societaria avvenuta in passato.

Mentre Ischia Risorsa Mare si prepara alla trasformazione in holding, si lavora alla ridefinizione del capitolato di appalto – come già aveva anticipato il sindaco durante l’ultimo consiglio comunale -  che vedrà lo scorporamento dei servizi del verde pubblico (pinete) e della manutenzione stradale. Una mossa propedeutica al passaggio del servizio ad Ischia Risorsa Mare con una economia di oltre un milione di euro raggiungibile anche grazie alla riformulazione del calendario e delle modalità di conferimento.

Per riuscire a ridurre gli importi, gli uomini del “pavone” non lavoreranno più di notte (bye bye notturno!) e la partecipata ischitana non effettuerà più il servizio di raccolta “porta a porta” (non entriamo nella valutazione del servizio, per carità) bensì passerà al modello baranese dello stazionamento. Un passo indietro nella gestione di una sana raccolta differenziata, ma abbiamo capito che bisogna andare avanti “di necessità virtù”.

Un cambiamento veloce. Secondo le intenzioni della maggioranza ischitana è già prevista la pubblicazione di un avviso pubblico per i dipendenti di Ischia Ambiente che, in 12 unità, potranno scegliere di passare già dall’inizio del 2013 in forza ad Ischia Risorsa Mare che gestirà il servizio dei cosiddetti “stradini” e “pinetini”. Per completare la “prescrizione” sono previsti tagli agli stipendi dei numerosi “capi-rioni”: dirigenti, guardiani e direttori, infatti, si vedranno decurtata la busta paga.

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